E queste sculture dovrebbero spaventare ladri e stupratori? No, sono solo l’ultima trovata della sinistra

Milano

La giunta posizionerà strutture illuminate per rendere sicure le periferie. Ieri un rumeno ha tentato di violentare una 28enne, salvata dai passanti.

Milano 23 Settembre – Il Comune ha deciso di riqualificare e rendere più vivibili le periferie installando sculture luminose a Dergano, Lorenteggio, Calvairate, Quarto Oggiaro. ll progetto è del Collettivo Borderlight, in collaborazione con l’assessorato alla Partecipazione. Critica Silvia Sardone (Fi). «Non è con due luci che si risolvono i problemi di sicurezza e degrado nelle periferie».

Più controlli da parte delle forze dell’ordine? Telecamere? Vigilantes armati? Macchè. Per contrastare il degrado delle periferie e riqualificarle, l’amministrazione comunale ha deciso di ricorrere a una misura speciale, ovvero a delle installazioni luminose in plexiglass che «illuminano tutto ciò che le circonda, annunciando la loro presenza, e diventano un richiamo per le persone ad entrare nel loro spazio». Verrebbe da ridere, se il progetto frutto della collaborazione tra l’assessorato alla Partecipazione e gli artisti del Collettivo Borderlight (parte del network “Non Riservato”) non fosse vero. Eppure è così. Là dove le cronache recenti ci parlano di violenze sessuali, furti, spaccio e occupazioni abusive, il Comune ci piazza sculture, set fotografici e workshop.

Le prime luci si accenderanno oggi a Dergano, nel passaggio pedonale tra via Butti e via Guerzoni che porta al parco intitolato al vigile Nicolò Savarino, dove giusto lunedì pomeriggio tre spacciatori nordafricani, tra cui uno con precedenti per pedofilia, sono finiti in manette a poca distanza dai giochi per i bambini. Insieme all’installazione, poi, verrà inaugurata anche una mostra fotografica. Ma quello che lascia a desiderare è il momento di «mappatura collaborativa» a cui sono invitati i residenti e le associazioni del Municipio 9, che è anche lo stesso -lo ricordiamo -dove a fine agosto è stata violentata un’anziana di 81 anni. Infatti, la domanda a cui dovranno rispondere i cittadini è la seguente: «Dove vorresti portare la luce?». Indicando, dunque, altri punti del quartiere dove accendere le installazioni di Borderlight. Come se queste fossero un vero e reale deterrente per delinquenti di varia natura. Ma lo stesso schema di “riqualifìcazione” verrà proposto, dal mese prossimo, in altri sette luoghi periferici. Ad esempio, nel Municipio 4 dei quartieri difficili come Corvetta e Rogoredo, ci sono in programma mappature collaborative in biblioteca e sessioni fotografiche dal titolo “Luminiscenze”. Nel Municipio 6, dove mercoledì sera un rumeno di 31 anni ha palpeggiato e tentato di spogliare una ragazza di 28, invece, invece, ecco il workshop di illuminotecnica. E ancora: nella metà di San Siro abbandonata ai centri sociali e alle occupazioni abusive, ci sarà un workshop di autocostruzione delle lanterne, con successiva passeggiata. Chiude il ciclo, il 17 ottobre, l’ultima mappatura collaborativa in quel di Quarto Oggiaro.

Secondo Lorenzo Lipparini, assessore alla Partecipazione, Cittadinanza Attiva e Open Data, lo scopo del progetto è quello di «coinvolgere dal basso i cittadini, sia individualmente che attraverso le associazioni, per sviluppare la conoscenza del territorio e dello spazio pubblico, così che sia sempre più presidiato, e per un percorso comune di riqualificazione, conoscenza e riappropriazione del territorio».A suo dire, infatti, «queste iniziative sociali e collaborative fanno rivivere i quartieri e creano reti sociali,rendendo il territorio più vivibile e di qualità, ridando visibilità a luoghi non ancora valorizzati o addirittura degradati». Di avviso opposto Silvia Sardone, consigliere comunale di Forza Italia:«Ancora una volta l’amministrazione di sinistra dimostra di non conoscere le periferie. Sala, dopo la campagna elettorale, infatti, non si è più visto.Non sarà certo con due luci che si risolveranno i tanti problemi di sicurezza e degrado. Basta farsi un giro nei parchetti, nelle scuole, per le strade per capirlo. Vorrei capire dov’è finito il piano del sindaco per le periferie. Dove sono i vigili di quartiere e i controlli sugli affitti che aveva promesso per i quartieri ghetto?».

Massimo Sanvito (Libero Milano)

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