Milano 24 Settembre – Se Expo ci ha insegnato qualcosa, è che Beppe è un amministratore a perdere. È bravissimo dove gli altri fallirebbero, in particolare a gestire passivi che ucciderebbero pressoché chiunque altro. È, forse, per questo che il 1 Ottobre la città di Milano potrebbe allinearsi in ordine con Reggio Calabria e fallire. Un risultato storico, che ci metterebbe in risalto come la capitale morale d’Italia. È colpa sua? No, come sempre no. Non direttamente almeno. Lo è indirettamente, perché si è fidato. Beppe non può farci nulla. Lui si fida. Soprattutto di Renzi. E se la storia ci ha insegnato qualcosa, è che fidarsi di Matteo da Rignano non è una idea geniale. Soprattutto con i dati che riporta Repubblica:
Sono i lombardi i più tartassati dal sistema tributario nazionale. La denuncia è stata sollevata dall’ufficio studi della Cgia che ha messo a confronto il gettito di imposte, tasse e tributi versati allo Stato, alle Regioni e agli Enti locali dai lavoratori dipendenti, dagli autonomi, dai pensionati e dalle imprese residenti nel nostro Paese. Nel 2015 in Lombardia ogni residente (neonati e ultracentenari compresi) ha mediamente corrisposto al fisco 11.898 euro. Subito dopo si collocano gli abitanti del Trentino Alto Adige, con un gettito medio di 11.029 euro e gli emiliano-romagnoli, con 10.810 euro. Appena fuori dal podio, invece, si posizionano i laziali (con un versamento medio di 10.452 euro) e i liguri (con 10.121 euro). […]
A fronte di un dato medio nazionale di 8.800 euro pro-capite di tasse nazionali e locali versate nel 2015, l’84 per cento è stato assorbito dallo Stato centrale (7.390 euro pro-capite), un altro 9,3 per cento dalle Regioni (825 euro pro-capite) e, infine, il rimanente 6,7 per cento dagli Enti locali: come i Comuni, le Province e le Comunità montane (585 euro pro-capite).
Ricapitolando: siamo i più tassati. E non possiamo mantenere la nostra Città Metropolitana. Infatti il buco è strutturale. Quindi anche se ci venisse fatta la grazia entro la settimana, l’anno prossimo il problema sarebbe identico. Se non peggiore. E tutto per mantenere uno Stato inefficiente. Certo, fossimo autonomi, questo non succederebbe. Anche se, a voler essere realisti, succederebbe altrove. Quindi non mi sento particolarmente ottimista. Per essere chiari: ci stanno tirando a fondo. Forse chiedergli gentilmente di smetterla non è un’idea geniale…
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,