Milano 26 Settembre – “Solo la scorsa settimana sono stata pesantemente minacciata da due uomini, un kosovaro e un tunisino – racconta la giudice – purtroppo non è infrequente che accadano episodi simili. Con alcuni nordafricani succede addirittura che non vogliano una donna come interprete”.
Giovedì scorso in tribunale si è tenuto un vertice sul tema e si è deciso di rispondere con rigore alla segnalazione della giudice. “La maggioranza delle espulsioni convalidate dal giudice di pace riguarda uomini con una struttura criminale – dice Roia – . Stiamo lavorando con la questura per garantire la sicurezza di chi deve giudicare. Quando possibile, sarà garantita la presenza di agenti in udienza sia nei locali della questura, dove si svolgono le convalide per più di quattro soggetti, sia nelle stanze dei giudici”.
Questa è la storia di chi, in pratica, espelle i clandestini. Sì, esiste qualcuno che lo fa. Sono sorpreso quanto voi, ve l’assicuro. Eppure esiste. Ed è, in molti casi, donna. E protegge l’Italia per dieci euro a pratica. Oltre a tutto questo si trova ad essere insultata, minacciata e schernita da gente che ha capito che è finita e che non ha nulla di perdere. Che sa che la giostra è all’ultimo giro ed è fortemente determinata a trovare un capro espiatorio. E se donna e magistrato è pure meglio. Questo dovrebbe aprire due riflessioni: quando parliamo di violenza di genere, vorrei ricordarlo a tutti, il principale imputato è il maschio bianco ed Italiano. Ricordatevelo. Siete voi gli imputati. Non questi esemplari. No, no. Proprio voi. Ed in secondo luogo, gli araldi della nuova Italia pensano che una donna magistrato sia, naturalmente, incapace di giudicare. NATURALMENTE. Chiosa Repubblica:
Quanto al fatto che siano più spesso le donne a essere fatte oggetto di minacce e insulti, Roia parla di “mancanza di rispetto dovute a fattori subculturali, in nessun caso accettabili”.
Subculturali è bellissimo. Non approfondirò, ma è davvero subcultura il punto. Oltre al silenzio assordante di Boldrini e compagne, troppo impegnate, evidentemente, a far cambiare le parole aggiungendo femminili a caso, il vero problema è che, a sinistra, queste donne non godono di rispetto maggiore dei loro diffamatori. Sono quelle che cacciano i poveri. Buuu. Infatti di questa vicenda se ne è parlato poco. Pochissimo. E non è giusto. Non è ammissibile. Non è umano. Quindi noi, qui, rendiamo onore alle donne in toga che, ogni giorno, con altissimo senso del dovere, fanno quello che la politica ha rinunciato a fare: proteggono i confini. Che prendono sulle spalle il primo, e più sacro dovere: difendere l’Onore d’Italia.
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,