Milano 2 Ottobre – Marco Bestetti (F.I), presidente del Municipio 7, minacciato e assediato in casa con la famiglia dallo squadrismo di sinistra dei Centri sociali. Il fatto è di due giorni fa, un tempo plausibile per reagire, per condannare..ma non è successo. Sala e compagni non hanno fatto alcuna dichiarazione. Scrive Giannino della Frattina su Il Giornale “Roba mai vista da anni. Abbiamo aspettato una condanna del sindaco Sala. Non ci volevamo credere, eppure non è arrivata. Così come non è arrivata quella di Emanuele Fiano, il deputato Pd così impegnato nella lotta alla violenza fascista da aver ideato una legge per punire i fiaschi con l’etichetta di Mussolini a Predappio. Ma anche, e questo sarebbe più grave, chi va al cimitero a ricordare soldati caduti, uomini trucidati e bambine violentate dai partigiani a guerra finta. Diranno che l’assalto a casa Bestetti non c’entra niente.
E, invece, non è così. Perché, detto chiaro che chi va in giro vestito da Hitler va messo in manicomio con la camicia di forza e non in prigione, il brutto clima che si respira oggi non è certo quello di un nazismo alle porte, ma della violenza rossa. Perché è inutile far finta di non vedere che i bruti dei centri sociali sono i nuovi cani da guardia dei centrosinistri in doppio petto. Di chi con l’immunità (e il lauto stipendio) da parlamentare lucra su fantasmi che non spaventerebbero nemmeno un bambino e non spreca una parola per condannare la violenza a un rappresentante delle istituzioni. A un politico messo nel mirino solo per aver fatto quello per cui i cittadini lo hanno eletto: lavorare per la chiusura di quei covi di illegalità e soprattutto violenza (perché il problema non è certo l’affitto non pagato) da cui Sala e Fiano evidentemente pescano i voti. E se poi danno al fascista (o al giovane e talentuoso berlusconiano come nel caso di Bestetti) meglio così. E l’assessore Majorino e il segretario pd Bussolati sempre così vigili a predire l’arrivo della violenza fascista dove erano ieri?
Cari Sala e Fiano, voi negli anni Settanta eravate grandi e sapete come è andata a finire. In quanti sono rimasti con il cranio sfondato sulle strade o con una pallottola in fronte quando in redazione e nelle università c’erano solo eskimi e le Brigate Rosse erano sedicenti. Per diventare rosse dovettero mettere le pistole addosso ai sindacalisti e al Pci. E allora fu tutta un’altra storia.”
(Foto Facebook Marco Bestetti)
Milano Post è edito dalla Società Editoriale Nuova Milano Post S.r.l.s , con sede in via Giambellino, 60-20147 Milano.
C.F/P.IVA 9296810964 R.E.A. MI – 2081845