A Milano arriva il taxi che scarrozza cani e gatti.

Zampe di velluto

Nuovo servizio di trasporto riservato agli animali e ai loro padroni Aiuta chi non si fida dei treni e degli aerei, ma lavora anche in città.

Quattrozampe su quattroruote sul Taxi Pet. Il nome parla, anzi, abbaia e miagola da solo. Un servizio taxi per animali, partito sui social da quasi un anno, e già pieno di richieste da tutta Italia. A fondarlo due fratelli e un cugino milanesi: Federica e Stefano Giallella, di 25 e 20 anni, insieme a Simone. «L’idea è nata ai giardini nell’area cani, vedendo i problemi che avevano i proprietari di animali quando si trattava di portarli dal veterinario, oppure di far fare loro un viaggio, cosa sempre traumatica sia che lo spostamento avvenisse in auto, in treno o in areo. Conosciamo il problema in prima persona avendo sempre avuto cani» racconta Federica.

I due giovani prendono in prestito il furgoncino del padre, che ha un’azienza di service, e iniziano a trasportare dog, aiutati da Simone, a volte qualche micio più delicato sul tema «viaggio», e vanno verso le loro destinazioni: dal veterinario, a fare la toelettatura, da un parente del padrone. Sui social la notizia si espande a macchia d’olio e Taxi Pet diventa un taxi bianco con decorazioni. I prezzi sul profilo internet sono chiari, come i vari tipi di servizi. Abitate a Milano, dovete andare a trovare la zia a Firenze o a Parigi, perché il taxi arriva anche all’estero, e non volete portare il cane o il gatto in aereo, dove il trattamento non è dei migliori? Il convoglio che è un po’ dog sitter e un po’ dog driver mette a suo agio il vostro quattrozampe, come si può vedere dal filmato su internet interpretato dallo stesso golden retriver di Federica e Stefano.

«Milanesi, e non solo, hanno più animali che figli e chi vive con un animale sa che la sua sicurezza e protezione sta a cuore come quella di un bambino. Con noi viaggiano sicuri e felici. Alcuni si sono talmente legati a noi che riconoscono il taxi da lontano» dice Stefano, che ha preso il patentino per il trasporto di animali vivi. Chi viaggia di più sono i dog, un po’ meno i gatti, e i furetti se la battono bene. «Il nostro obiettivo è di avviare collaborazioni con enti come Lav, Enpa, e con gli alberghi pet friendly» spiega Stefano, la persona in prima linea sul furgoncino per la simpatia che infonde spontaneamente ai quattrozampe.

Mentre le chiamate sono in progressivo aumento, i tre «inventori» stanno procedendo alla compilazione di un sito moderno. «Pensiamo a una nuova grafica più intuitiva e dinamica. Ci sarà la possibilità di acquistare direttamente online, di contattarci e richiedere collaborazioni attraverso la compilazione di un format apposito» spiega Federica. Giovani, sorridenti, attivi i tre ragazzi confessano che lavorare insieme agli animali infonde ottimismo e serenità, requisiti che mancano sui luoghi di lavoro. «Con cani e gatti non puoi non avere un rapporto sincero, perché non mentono mai sulle emozioni» e forse per questo oggi allietano le famiglie con poco. Pronti cari Snoopy col berretto da aviatore? Ora viaggerete sul serio.

ELENA GAIARDONI

 

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