Milano 4 ottobre – Prenderà il via il prossimo 14 dicembre l’udienza preliminare a carico del sindaco di Milano, Giuseppe Sala, e di altri sette indagati (cinque persone e due società) per le presunte irregolarità nel maxi appalto della cosiddetta “Piastra dei Servizi” di Expo 2015. Sarà il Gup Giovanna Campanile a decidere se mandare o meno a processo il primo cittadino milanese, accusato di falso materiale e ideologico: secondo il sostituto procuratore generale Felice Isnardi, Sala, nel suo ruolo di amministratore delegato di Expo 2015 spa, avrebbe retrodatato due verbali della commissione aggiudicatrice della gara sulla Piastra per sostituire, il prima possibile, due componenti della stessa commissione che nel frattempo erano risultati incompatibili.
L’accusa di turbativa d’asta, contestata dall’accusa nell’avviso di chiusura indagini e relativa all’appalto per il verde di Expo, è invece stata stralciata in vista di una richiesta di archiviazione.
Fu il pg Isnardi (il magistrato della Procura generale di Milano che aveva deciso di avocare il fascicolo, assumendosi così la titolarità delle indagini, dopo il no del gip Andrea Ghinetti all’archiviazione chiesta dai pm Giovanni Polizzi, Roberto Pellicano e Paolo Filippini) a decidere di allargare l’inchiesta al primo cittadino milanese. Contestandogli prima il reato di falso materiale ideologico e in un secondo tempo anche quello di turbativa d’asta. Accusa contenuta nell’avviso di chiusura indagini, ma poi “scomparsa” dalla richiesta di rinvio a giudizio. (Askanews)
Milano Post è edito dalla Società Editoriale Nuova Milano Post S.r.l.s , con sede in via Giambellino, 60-20147 Milano.
C.F/P.IVA 9296810964 R.E.A. MI – 2081845