Spinaci surgelati e allucinogeni. Un’intera famiglia finisce in ospedale per confusione mentale.

Cronaca

Milano 5 ottobre – In ospedale per avere mangiato spinaci allucinogeni. Sabato 30 settembre un’intera famiglia è costretta a correre al Pronto soccorso del Fatebenefratelli in preda, a vari livelli di gravità, a confusione mentale e stati di amnesia. Dopo una visita accurata e un’infinità di domande anche sugli ultimi pasti, i medici guidati dal primario Pietro Marino non hanno dubbi: è tutta colpa di un’intossicazione alimentare. Il marito sessantenne (ancora ricoverato), la moglie 55enne e i due figli rispettivamente di 16 e 18 anni, hanno mangiato spinaci surgelati di un’importante marca venduti in un supermercato altrettanto noto. Il problema è che mischiate insieme agli spinaci c’erano anche foglie di mandragora, la pianta a cui nell’antichità venivano attribuiti poteri magici, in realtà un’erba velenosa che nel raccolto può confondersi tra gli spinaci. Scattato immediatamente l’allarme, la partita difettosa è stata ritirata dal commercio. È il secondo caso per Milano. Lo scorso 5 settembre per lo stesso motivo è stato ricoverato un uomo.

Fondamentale per le diagnosi, la consulenza del Centro antiveleni del Niguarda. Gli esperti dell’Ats (ex Asl) in un report inviato al l’assessorato della Sanità spiegano: «Il fattore comune alla base dei due episodi (quello del 5 e l’ultimo del 30 settembre) è rappresentato dal consumo di spinaci cucinati a partire da confezioni di prodotto fresco, nel primo, e surgelato, nel secondo, di due diverse marchi di fabbricazione, acquistati in due diversi centri di distribuzione al dettaglio. La sintomatologia accusata da tutti i soggetti, a vari gradi di gravità, che ha comportato un accesso urgente a strutture di Pronto soccorso, è rappresentata dal classico quadro di «sindrome colinergica» (intossicazione, ndr ), ossia secchezza delle fauci, confusione mentale, midriasi (dilatazione della pupilla in assenza di luce, ndr ) e ritenzione urinaria».

Il dipartimento di Scienze farmacologiche e biomolecolari dell’Università Statale sta eseguendo le specifiche analisi morfobotaniche e tossicologiche sui campioni di spinaci surgelati. Gli esiti si avranno entro il fine settimana. Ma gli esami già eseguiti sugli spinaci che hanno comportato il ricovero del 5 settembre sono chiari: «I rilievi – scrivono gli esperti dell’Ats – sono giudicati compatibili con la contaminazione nell’alimento originario (gli spinaci, ndr ) di componenti fogliacei di mandragora, erba che può infestare i campi delle coltivazioni di vegetali commestibili». 
Gli spinaci attualmente sul mercato vengono, però, considerati sicuri. «Per entrambi i casi sono state esperite le consuete procedure di sequestro dei lotti interessati e di richiamo delle relative forniture, con la piena collaborazione delle rispettive aziende di distribuzione al dettaglio e di produzione/commercializzazione – si legge nel report dell’Ats -. In stretto raccordo con gli uffici di Prevenzione dell’assessorato alla Sanità sono state avviate le procedure del sistema di allerta alimentare sia a livello regionale sia nazionale, anche tramite apposita segnalazione al Ministero della Salute».

L’avviso di richiamo del ministero della Salute

Il ministero della Salute ha diramato l’avviso di richiamo in data 3 ottobre per gli Spinaci Millefoglie Surgelati della marca Bonduelle . Il lotto interessato è il n. 15986504-7222 45M63 08:29 per sospetta presenza di foglie di Mandragora. Il prodotto non deve essere consumato.

La nota dell’azienda

«Non esiste nessuna informazione che permette di attribuire la presenza di foglie di mandragora nei prodotti Bonduelle»: l’azienda lo ha sottolineato dopo che il ministero della Salute ha pubblicato un richiamo per il ritiro dai supermercati di un lotto di spinaci millefoglie surgelati per «sospetta presenza di foglie di mandragora». «Bonduelle – ha aggiunto – sta conducendo il richiamo di alcuni lotti del prodotto `Spinaci Millefoglie Bonduelle´ come misura precauzionale». La decisione è stata presa «in seguito al caso di sospetta intossicazione da anticolinergici potenzialmente causata dal consumo di un pasto a base di diversi tipi di verdure, tra cui il prodotto sopra citato. Le autorità sanitarie ipotizzano che i sintomi dell’intossicazione siano compatibili con l’ingestione di foglie di `mandragora´». «Ad oggi – hanno osservato dall’azienda – sono in corso accertamenti da parte delle autorità su tutte le verdure consumate per cui non esiste nessuna informazione che permette di attribuire la presenza di foglie di mandragora nei prodotti Bonduelle. Alla luce di questa situazione, in via precauzionale, Bonduelle ha adottato le misure di sicurezza previste, bloccando la distribuzione, attivando le procedure di richiamo dei prodotti dal mercato e invitando le persone in possesso di una confezione del prodotto menzionato a non consumarlo».

(Corriere)

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