Totò e la banda della gazzosa

Lombardia

Milano 6 Ottobre – Questa vicenda sembra uscita dagli anni 50. Non è edificante, non è una edizione rivisitata e aggiornata del libro Cuore. Ma è pur sempre una nota in via di estinzione, l’ombra di un mondo che non esisterà più a breve. La riassume così Repubblica:

I  finanzieri di Seregno hanno denunciato alla procura di Monza 5 persone considerate responsabili dei reati di furto e ricettazione di ‘buoni pasto’ emessi da una grossa società del settore. L’indagine è partita dalla denuncia di un commerciante della città brianzola che si era visto negare dalla società emittente il rimborso dei buoni pasto ricevuti in pagamento poiché i ticket, nonostante fossero stati consegnati a un corriere abilitato, non erano mai arrivati a destinazione. […]

Nella successiva fase d’indagine, i militari sono riusciti a risalire anche alle persone che utilizzavano i ticket rubati per acquistare,soprattutto, grandi quantitativi di bibite, probabilmente da rivendere in nero. Nel corso delle perquisizioni sono stati rinvenuti circa 1.000 buoni emessi dalle principali società del settore per un valore nominale di 6.400 euro.

Ecco, io me li immagino i complici che si intascano le mazzette di buoni pasto, facendo la posta ai sacchetti, pianificano gli acquisti, entrano nel supermercato, comprano gazzosa e poi vanno a rivenderle alle feste al parco in nero. Quello che immagino meno è che come sperassero di farla franca, in un mondo in cui, dalla produzione allo smaltimento, tutto è controllato. La moneta, per assurdo, è tra le cose meno monitorate. Ma tutto il resto, qualsiasi cosa abbia un minimo valore, non lascia il reparto, non dico la fabbrica, senza che se ne sappia quantità e qualità con precisione. L’idea dei sacchetti persi “per caso”, così affine ai prodotti “caduti dal camion”, è oggi risibile. Infatti probabilmente l’intera operazione è sopravvissuta il tempo necessario alle forze dell’ordine per studiarla. Però ha un che di romantico, l’aria di un mondo che non ci sarà più di qui a qualche anno. Come i falsari che in cantina stampavano i soldi che servivano per riprendersi dalla fame e dalla miseria. Che qui prendono la forma dei ticket con cui acquistare gazzosa da rivendere in nero. Testimonianza di un genio Italico che la tecnologia e l’efficienza tecnologica hanno messo a lungo fuori mercato.

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