I giardini invasi dai richiedenti per sfruttare il wi-fi gratuito del Comune E la notte passa tra spaccio e risse. I residenti: «Servono più pattugliamenti»
Milano 8 Ottobre – Molti partono da via Corelli, dal grande centro di accoglienza per richiedenti asilo del quartiere Ortica. Salgono sulla linea 38, «senza che nessuno si degni mai di obliterare il biglietto», raccontano i passeggeri dell’autobus, e arrivano dritti in piazzale Susa. Lì si fermano ogni giorno, secondo quanto segnalano i commercianti della zona, «più di 50 immigrati» e stazionano nei giardinetti che attraversano viale Romagna. Lo spiazzo è la loro meta per un motivo molto semplice: oltre alle panchine, la vera attrazione per africani e nord africani dell’ex Cie di via Corelli è il Wi-fi libero. Tutti con in mano lo smartphone, qualcuno con le cuffiette alle orecchie, si collegano a internet gratuitamente. E passano lì i loro pomeriggi. «Nessun problema fin qui», spiegano residenti e commercianti. «Ma i guai sono dovuti al fatto che con la scusa di usare internet, fanno i loro bisogni ovunque, sporcano i giardini, si sdraiano sulle panche e invadono le aree cani». Il peggio arriva la sera, verso le 19, quando cala il buio. «Nel tardo pomeriggio la situazione inizia a diventare pericolosa: si sente odore di marijuana e vediamo distintamente dei movimenti sospetti. Possiamo garantire che qui situazioni di spaccio sono all’ordine del giorno».
La situazione è aggravata dal cantiere della metropolitana 4, che impedisce ai frequentatori della zona di cambiare strada: le paratie fanno sì che il giardino sia attraversabile solo lungo una strettoia. «Le donne, soprattutto, hanno paura di passare da lì», racconta il gestore di uno dei chioschi dello spiazzo. «Alcune clienti mi hanno detto di essere terrorizzate, perché la sera capitano episodi spiacevoli: vengono importunate e alcuni stranieri guardano video porno masturbandosi a cielo aperto». Le mamme coi bimbi hanno rinunciato ai giardini, «che un tempo erano bellissimi, ben curati», spiegano i residenti, «ora da qualche mese la situazione è cambiata radicalmente. Anche a causa del cantiere, infatti, il Comune ha deciso di abbandonare la zona. Nessuno viene a tagliare l’erba, a raccogliere le foglie, a ripulire l’immondizia che gli immigrati lasciano per terra».
Nel mese di agosto si è toccato il fondo. Col bel tempo i richiedenti asilo del Corelli arrivavano in piazzale Susa in centinaia. «Ci sono state anche diverse risse», spiega una signora, titolare di un negozio e residente in via Sismondi, a pochi metri di distanza. «abbiamo assistito a lanci di bottiglie e di lattine di birra. Abbiamo chiamato la polizia, ma nessuno è arrivato a fare un sopralluogo. Gli operai del cantiere spesso e volentieri prima di iniziare a lavorare la mattina devono sollevare le loro feci e ripulire tutto». Nulla contro l’utilizzo del Wi-fi, ma i residenti ne fanno una questione di igiene «e di sicurezza», sottolinea il gestore del chiosco, che racconta quanto capitato a lui: «L’altra sera la mia fidanzata è rimasta da sola al banco e un gruppo di immigrati, visibilmente ubriachi si sono avvicinati chiedendo insistentemente da bere. Per fortuna questa volta si è risolto in un nulla di fatto». Certo impedire l’utilizzo del Wi-fi non si può, «ma predisporre controlli, giri di pattuglie e illuminare gli angoli bui della piazza sì», chiedono i residenti.
«Secondo la Kyenge il Wi-fi è un diritto umanitario, ma anche godere del giardino sotto casa lo è per i cittadini», ha sottolineato Gianluca Boari, consigliere della Lega del Municipio 3, facendo riferimento alle parole pronunciate qualche giorno fa dall’ex Ministro dell’Integrazione che ha rivendicato il diritto alla connettività dei rifugiati. Proprio ieri Boari, insieme al collega Pietro Marrapodi, ha scritto una petizione e ora sta raccogliendo le firme tra i residenti per chiedere pattugliamenti, l’incremento dell’illuminazione, l’installazione telecamere per la sicurezza e una maggiore pulizia dell’area cani. Presenteremo il documento già giovedì prossimo in consiglio di zona». TUTTI CON LO SMARTPHONE Bivacchi di immigrati nel giardini che attraversano via Romagna: la vera attrazione per i richiedenti asilo ospiti nell’ex Cie di via Corelli è la connessione gratuita a internet
Miriam Romano (Libero)
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