Milano 9 Ottobre – “Tra la posizione del vice segretario del Pd Maurizio Martina che non andrà a votare al referendum per e quella del governatore Roberto Maroni che quel referendum l’ha promosso sto a metà – ha spiegato Sala – nel senso che condivido il fatto che si potevano trovare altre formule e non fare il referendum, però voterò si. Il mio invito è ad andare a votare nella consapevolezza che il referendum si poteva anche evitare. Ormai il referendum c’è, quindi andiamo a votare e votiamo sì”.
Sala ha poi ribadito che continuerà “a fare campagna con i sindaci, nel limite delle mie possibilità. La campagna però deve servire soprattutto a una cosa – ha sottolineato -: spiegare a cosa serve questo referendum, a cosa mira e cosa può cambiare, perché io temo che la gente non l’abbia ancora capito. Bisogna far capire che non è deliberativo, ma avvia un percorso. Da questo punto di vista capisco che c’è ancora ignoranza”
L’unico dispiacere che provo, davanti a queste parole, è non poter vedere la faccia di Majorino e dei suoi colleghi della sinistra PD. Sono certamente uno spettacolo di una bellezza rara e preziosa. Toh, quindi il compagno Beppe fa campagna per il male assoluto? Ma come, non era un fan di Che Guevara? Il pugno chiuso? Le canne in gioventù? Ma non era radicalmente alternativo a Parisi? No, eh? Poveri, piccoli, cuccioli. Vi ha presi in giro, eh? Aiuterà il nemico, facendo addirittura campagna tra i sindaci. Andando a spiegare alle vecchiette, porta a porta, quanto cretini siate da uno a sei milioni a non votare. Siete, come sempre bellissimi, cari compagni fuori tempo massimo.
L’unico rilievo che si può muovere è sulla parte in cui ombreggia il fatto che, al posto del costoso referendum, si sarebbero potute trovare altre vie. Il fine settimana dopo aver approvato l’inutilissimo referendum sulle cinque vasche che pomposamente chiama Naviglia sa un po’ da presa per i fondelli. Un po’ tanto, in verità. Ma non tutte le ciambelle escono col buco, quindi accontentiamoci. E godiamoci il baffo bianco e tremante di Majorino all’idea che il suo sindaco giri per strada come un supporter del centrodestra qualsiasi.
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,