Nella lotta alle ludopatie L’azzardo lombardo avrà il suo “catasto”

Lombardia

Milano 16 Ottobre – Lotta alle ludopatie l’azzardo lombardo avrà il suo “catasto” Dalla Regione un piano per conoscere i numeri e i luoghi degli impianti Così sarà più facile controllare il rispetto elle norme regionali su distanza dai luoghi sensibili come scuole, chiese e oratori Al via in 503 comuni che coprono circa la metà del territorio della Lombardia Spronare gli enti locali a verificare la “situazione azzardo” sul proprio territorio e verificare così l’impatto concreto della legge regionale anti-ludopatie. Questo l’obiettivo del nuovo “catasto” istituito da Palazzo Lombardia. «Un’ulteriore dimostrazione della massima collaborazione che si è instaurata tra la Regione e i Comuni lombardi in tema di lotta all’azzardo – sottolinea Viviana Beccalossi, assessore regionale all’Urbanistica e titolare della delega contro la ludopatia , indipendentemente dal colore politico di chi amministra». Ed è una novità assoluta in Italia questo nuovo sistema di mappatura: innanzitutto perché incrocia i dati forniti dall’Agenzia dogane e monopoli con la situazione riscontrata in un dato luogo, e poi in quanto queste informazioni saranno raccolte in modo uniforme su tutta la Regione. Al momento il censimento riguarda solo i 503 Comuni che si son visti aggiudicare i fondi regionali del bando anti azzardo. Ciò però non toglie che alla conclusione del progetto, prevista per giugno, a essere mappata sarà circa la metà del territorio regionale abitato (per tanto si estendono i 503 comuni aderenti). Sotto il profilo concreto il sistema di raccolta è tanto meticoloso quanto complesso, e per questo la Regione ha predisposto un libretto con le istruzioni. Nella sostanza funziona così: il Pirellone invia a ogni Comune partecipante la geolocalizzazione dei locali con slot realizzata sulla scorta dell’ubicazione fornita dalle Dogane. A quel punto l’ente locale deve verificare la correttezza del posizionamento, e poi raccogliere altri dati cruciali per l’applicazione della legge come la data di scadenza del contratto e il numero delle macchinette (le Dogane non lo forniscono). Senza dimenticare anche i cosiddetti “luoghi sensibili”, vale a dire case, chiese, oratori, strutture di sportive…tutti quei luoghi di aggregazione che a norma della legge regionale impediscono sia l’installazione di nuove macchinette entro i 500 metri di distanza, sia il rinnovo delle concessioni esistenti. Fatto sta che i Comuni li indicano a livello di indirizzo, e i tecnici del “geoportale” regionale li geolocalizzano con precisione millimetrica A quel punto, la misurazione della distanza tra le due tipologie di locali può awenire con rigore scientifico. E la legge regionale operare senza sconti. Tra i Comuni che stanno già lavorando al “catasto” c’è quello di Pavia, il cui vicesindaco Pd, Angela Gregorini, è pure la referente del Tavolo contro l’azzardo dei comuni capoluogo: «Stiamo tutti lavorando per spendere al meglio i fondi del bando regionale», considera, dimostrando come questa lotta di civiltà non conosca fratture politiche tra gli amministratori locali. E se usa parole critiche è per stigmatizzare l’atteggiamento del Governo centrale che nella bozza di “decreto riordino giochi” da un lato non mette paletti all’offerta online mentre dall’altro fissa in sei 6 ore massimo lo stop quotidiano che i sindaci possono dare alle “loro” macchinette.

Marcello Palmieri (Avvenire)

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