Oggi aiuto gli animali più sfortunati. Allegra mi ha ridato la vita.

Zampe di velluto

Ero viziosa e pensavo solo alla moda. Poi quel bulldog inglese mi ha aperto gli occhi.

«Sono solo animali», Quante volte ho sentito questa frase. Mi viene sempre voglia di argomentare, ma poi lascio stare. Per me sono tutti “#Angeli”. Ero una ragazzina un po’ superficiale e viziata.La mia aspirazione era lavorare nel mondo della moda. Il massimo divertimento al liceo era bigiare dal prestigioso collegio al confine con la Svizzera per andare a fare shopping in Via Montenapoleone. Poi è arrivata lei, e tutto è cambiato. Cinque chilogrammi di dolcezza! Aveva tre mesi, un musetto bianco schiacciato, due occhioni marrone scuro con dei contorni neri perfetti. Decisi di chiamarla Allegra.Il nome non rispecchiava il suo aspetto, ma il suo animo se Allegra mi ha insegnato ad amare e ad avere rispetto per tutti. I suoi compagni di giochi erano un maialino e una capretta. Starle vicino mi ha fatto diventare una persona migliore e reso la mia vita straordinaria.

Da quando è entrata nella mia esistenza, ho iniziato a vedere lei in tutti gli animali meno fortunati. Avevo realizzato anche il mio sogno, lavoravo nella moda, frequentavo le sfilate e gli eventi più esclusivi, ma non ero felice. Ho iniziato, nel tempo libero, a mettere le mie competenze a disposizione degli animali meno fortunati e la mia vita ha iniziato ad avere un senso. Allegra non c’è più da cinque anni, ma prima di andarsene sembra che abbia fatto in modo di circondarmi di persone meravigliose che mi aiutassero a continuare quello che abbiamo cominciato insieme. Nel 2006 la notizia di Andrea Arcangeli Conti, il ragazzo morto la vigilia di Natale nel tentativo di soccorrere un cane mi avevano spinto a creare “Allegra, Yes I am”, un progetto di comunicazione per far comprendere che combattere la piaga dell’abbandono è necessario anche per il bene della società. Oggi, a dieci anni di distanza, mi ritrovo ad aver realizzato qualcosa di imporrante: #Angeli -Storia di ordinaria ingiustizia, una docu-fìction rivolta ai ragazzi per dire che non esistono violenze di serie A e di serie B, la violenza è sempre un atto crudele. Non riesco a immaginare come potrebbe essere la mia vita oggi se non avessi incontrato Allegra. Ero una donna in carriera, ambiziosa, con una vita vuota.

Oggi vivo in campagna, sono sposata con Andrea da sette anni, abbiamo due bambini piccoli e una cagnolina presa al canile. Non riesco a immaginare la mia vita senza dil oro. Spesso sono stanca, ho le occhiaie, indosso tute e scarpe basse, la sera vado a letto presto e rispetto a prima non ho più una vita sociale. Ma al solo pensiero che avrei potuto non avere tutto questo, che una volta mi sarebbe sembrata la vita peggiore di sempre, sento un profondo dolore dentro e i miei occhi si riempiono di lacrime. E ancora una volta mi ritrovo a ringraziare Allegra per avermi fatto capire quali sono le cose importanti e mi sento di dire a chi sostiene che «sono solo animali»che non è vero!

FABIANA GRASSO (Libero)

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