Milano 17 Ottobre – Il “buonismo” ha eretto soprattutto la barriera della diffidenza e della paura. Inutile girare intorno alle parole e scomodare le frasi fatte della sinistra: non accettazione dell’altro, timore per il diverso ecc. ecc., quasi che i sentimenti di diffidenza e di paura fossero l’anticamera del razzismo. Non ci sto. Dopo i tanti fatti di cronaca dove l’aggressore, il ladro, lo stupratore sono stranieri, la paura e la diffidenza sono legittime. Come risposta istintiva, come cambiamento nel vivere il quotidiano, come autodifesa. I migranti hanno cambiato la città non solo creando degrado nelle strade, ma hanno risuscitato una violenza comportamentale che farebbe riflettere qualsiasi persona di buon senso. Ma a sinistra da tempo l’ideologia ha preso il posto del comune buon senso. E i fatti hanno determinato sacche di criminalità impunita, luoghi inaccessibili al cittadino normale, prevaricazioni ingiustificate. Il buonismo che si coniuga con il lassismo, la mancanza di strategia organizzativa è diventato anarchia in cui proliferano e prosperano ogni genere di furbetti e di delinquenti. Inutile mettere le barriere e barrierine antiterrorismo più o meno scarabocchiate, inutile mettere le pattuglie miste sui mezzi pubblici: il dilagare dell’aggressività soprattutto straniera sarà sempre dietro l’angolo. Questo ha prodotto l’accoglienza senza se e senza ma. Le barriere “fisiche” sono l’ultimo tentativo per mettere un argine alla deflagrazione di un modus operandi che non conosce il rispetto per gli anziani, per la proprietà, per i diritti dei cittadini. E, mentre Sala e Giunta si trastullano con le parole, lo scempio in città aumenta a vista d’occhio e la militarizzazione in ogni dove non è la soluzione.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano