Milano 18 Ottobre – Palazzo Reale celebra Henri de Toulouse-Lautrec (1864-1901) con una grande monografica che racconta il suo intero percorso artistico, dagli esordi agli ultimi anni della sua breve vita.
La mostra, a cura di Danièle Devynck (direttrice del Museo Toulouse-Lautrec di Albi, città natale dell’artista) e Claudia Beltramo Ceppi Zevi, è promossa da Palazzo Reale, Giunti Arte Mostre Musei ed Electa, in collaborazione con il Musée Toulouse-Lautrec di Albi e l’Institut National d’histoire de l’art (INHA) di Parigi, con il patrocinio dell’Ambasciata di Francia in Italia.
Il progetto conduce il visitatore a comprendere il fascino e la rilevanza artistica del pittore bohémien che, senza aderire mai a una scuola, seppe costruire un nuovo e provocatorio realismo, sintesi estrema di forma, colore e movimento. L’evoluzione stilistica dell’autore, di origine aristocratica ma testimone della Parigi più viva e popolare, viene delineata in tutte le sue fasi di maturazione, dalla pittura alla grafica, dalla profonda conoscenza delle stampe giapponesi alla passione per la fotografia.
Sono esposte oltre 250 opere dell’artista: 35 dipinti, litografie, acqueforti e affiches (manifesti), provenienti dal Musée Toulouse-Lautrec di Albi, da collezioni internazionali come la Tate Modern di Londra, la National Gallery of Art di Washington, il Museum of Fine Arts di Houston, il MASP (Museu de Arte di San Paolo), la BNF di Parigi e da storiche collezioni private.
E’ possibile ammirare eccezionalmente anche la serie completa di tutti i 22 manifesti realizzati da Toulouse-Lautrec, accompagnati da studi e bozzetti preparatori dell’artista “maledetto”: straordinari ritratti dei personaggi e del mondo dei locali notturni di Montmartre, dal Moulin de la Galette al Divan Japonais, dalla celebre Goulue a Jane Avril. Toulouse-Lautrec conobbe fin dalla gioventù l’arte e la cultura giapponese. Il percorso della mostra ospita alcune rare e preziose stampe di maestri giapponesi, note all’artista, fra le quali la serie completa della Maison verte di Utamaro che raffigura l’ambiente dei postriboli, con l’universo di uomini e di donne che li abitavano. Introdotta da uno sguardo introspettivo sulla famiglia di Toulouse-Lautrec, la mostra prende avvio con la sezione che analizza il rapporto intercorso tra l’artista francese e la fotografia, una delle novità che – al pari della bicicletta, del manifesto pubblicitario, del telefono – trasformeranno per sempre il quotidiano, portando nella vita parigina negli anni 1880 un’aria di inebriante modernità. Henri più che fotografare amava farsi ritrarre. Non a caso nel corso della vita realizzò un unico autoritratto, il “Ritratto di Lautrec allo specchio” del 1880, qui esposto. Tuttavia tenne molto a costruire una propria immagine, incaricando gli amici di rappresentarlo in una serie di pose al limite della provocazione, da lui stesso scrupolosamente sceneggiate. A testimonianza di ciò, viene proposta una galleria d’immagini dissacranti che fanno da contraltare a quelle austere e paludate della vita di famiglia.
La rassegna ripercorre il suo periodo di formazione; in questa fase, sono i ritratti di cani e cavalli a essere al centro della sua figurazione; questi ultimi ritorneranno in forme sempre diverse durante tutta la sua carriera, dai calessi e dalle scene di caccia fino agli straordinari e celeberrimi ritratti dei cavalli da corsa e dei loro fantini. E’ il ritratto una delle cifre caratteristiche della sua ricerca pittorica. A partire da quelli delle donne che, nel contrasto fra i colori di fondo e la parete, nella costruzione del nudo o, ancora, nell’evidenziazione sensuale delle calze nere in una ragazza giovane e pudica – come nell’”Étude de nu. Femme assise sur un divan”, del 1882 – rivelano l’immagine della donna di cui Toulouse-Lautrec sarà l’artefice. E poi quelli degli amici pittori e scrittori che rivelano la sua straordinaria capacità di introspezione.
Il quartiere di Montmartre ha rappresentato un altro importante capitolo della vicenda artistica di Toulouse-Lautrec. Il sobborgo parigino – ricco di cabaret, trattorie, caffè concerto, sale da ballo e piccoli esercizi che mescolavano una folla eterogenea e variopinta di poeti, scrittori, attori e artisti – si faceva portavoce di una carica trasgressiva che si basava sulla osmosi tra gli esponenti del bel mondo e del cosiddetto demi-monde, tra artisti e gente del popolo. È tra questa umanità che l’artista scava per riprodurre la corposità della Goulue, la raffinatezza di Jane Avril, l’inimitabile portamento di Yvette Guilbert, la forte presenza scenica di Aristide Bruant e l’anima di quanti lavoravano sotto le luci di Monmartre.
La novità introdotta da Toulouse-Lautrec nel mondo contemporaneo fu il modo di raffigurare gli artisti e le ballerine attraverso un’affiche. Fu il primo a percepire la necessità di inventare uno ‘stile’ per quel nuovo genere artistico, tipicamente cittadino, che è il manifesto. Mostrandosi sensibile all’influsso delle stampe giapponesi, Lautrec impiegò linee impetuose, tagli compositivi nuovi, colori intensi e piatti, tinte squillanti che, applicate omogeneamente su superfici estese, rendevano il manifesto visibile anche da lontano, facilmente riconoscibile al primo sguardo e attraente per il potenziale consumatore.
Il rapporto con le “ragazze” delle case chiuse costituì uno dei temi della vita di Toulouse-Lautrec e una fonte di ispirazione decisiva al pari di quello con le cantanti, attrici e ballerine dei café-concert. In mostra s’incontra la serie “Elles”, dedicata alla descrizione della vita nelle case chiuse, che s’impone come uno dei capolavori di Toulouse-Lautrec e di tutta l’arte di fine Ottocento. Chiude il percorso la sezione dedicata alle affiche. La modernità di Toulouse-Lautrec non si esprime soltanto nella forma e nei colori utilizzati, ma anche nei contenuti che rivelano una costante attenzione alla vita moderna in tutti i suoi aspetti, dal romanzo best-seller alla moda del ciclismo, divenuto fenomeno di élite, alla raffigurazione di un automobilista alla guida di una delle prime vetture.
Informazioni e prenotazioni: T.+39.02.54915 – www.palazzorealemilano.it – www.toulouselautrecmilano.it
lunedì 14.30-19.30 – martedì, mercoledì, venerdì e domenica 9.30-19.30 – giovedì e sabato 9.30-22.30
il servizio di biglietteria termina un’ora prima della chiusura
Laurea Magistrale in Lettere Moderne. Master in Relazioni Pubbliche.
Diploma ISMEO (lingua e cultura araba). Giornalista. Responsabile rapporti Media relations e con Enti ed Istituzioni presso Vox Idee (agenzia comunicazione integrata) Milano.