Milano 21 Ottobre – Ieri l’ex comandante dei Vigili Antonio Barbato è stato ascoltato dalla Commissione Antimafia del Comune e si è tolto parecchi sassolini.
Barbato, ex Martinitt e da 35 anni al servizio dei Vigili, fu interrogato come testimone il 2 luglio dalla DEA nell’ambito di una indagine su infiltrazioni mafiose a Milano.
Informò il suo Assessore, Carmela Rozza, che non ebbe nulla da eccepire. Solo quando a fine luglio vennero diffuse dai giornali alcune intercettazioni che ponevano ombre su Barbato, la Rozza e Sala come fa sempre la sinistra, non resistettero all’impulso forcaiolo e invitarono caldamente Barbato a dimettersi.
In realtà Barbato ha chiarito ai giudici e anche ieri alla commissione il senso di quelle intercettazioni. Ha incontrato dopo 3 mesi di richieste l’imprenditore della Vigilanza Fazio, della cui onorabilità non poteva sospettare essendo il fornitore di Expo e addirittura del Tribunale!
Barbato inoltre non fece pedinare il sindacalista Cisl Cobelli contro cui aveva già sporto denuncia.
Nonostante questi banali chiarimenti fossero noti a Sindaco e Rozza, quando scoppia la bufera mediatica Barbato che non era obbligato a dimettersi per legge viene caldamente spinto a farlo e l’Assessore Rozza gli propone 3 incarichi. Accetterà quello di Amat, costruito in tutta fretta per lui.
Barbato però si rende conto di aver fatto da vittima sacrificale della ipocrisia giustizialista della sinistra e comincia a togliersi i sassolini.
Ieri ha rivelato: 1 Che Rozza lo ha obbligato a eliminare da un rapporto al Sindaco tutte le malefatte sui permessi sindacali dell’esponente Cisl 2. Che Rozza gli aveva inviato un’altra agenzia investigativa, la Octopus, da valutare per pedinare i dipendenti infedeli 3. Che la Rozza gli parlò del futuro Comandante Ciacci già nel 2016 4. Che l’assessore esorbitava i suoi poteri creando nuclei speciali al suo riporto sulla comunicazione e sulle case popolari 5. Che addirittura i collaboratori dell’assessore davano ordini via whatsapp agli ufficiali dei Vigili.
Concludendo. Abbiamo appreso in diretta da Barbato numerose notizie di reato effettuate dalla Rozza: dal traffico di influenza illecito alla violazione dei doveri di imparzialità, dall’uso privato di vigili urbani all’invasione delle competenze dirigenziali e amministrative da parte di un Assessore. Lunedì in Consiglio è necessario che Rozza dimostri l’infondatezza delle accuse o si dimetta.
Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.