Milano 21 Ottobre – Pittore e fotografo, Jacques Henri Lartigue (Courbevoie 1894 – Nizza 1986), rivela nei suoi diari cosa lo abbia spinto a fotografare: il desiderio di fissare le immagini e i momenti felici che il tempo inevitabilmente porta via. Lo fa per tutta la vita, scrivendo e fotografando il proprio mondo.
Unico nella storia della fotografia, Lartigue ha fotografato la sua esistenza giorno dopo giorno, come ha scritto Richard Avedon, entusiasta del suo lavoro. L’artista fu un enfant prodige: senza alcuna consapevolezza artistica, stilistica, compositiva, comincia dall’età di sette anni a creare immagini; la fotografia è per lui qualcosa di innato, è la voglia di creare delle copie del reale, registrarne le tracce, senza apportare modifiche. L’attività dell’autore appare come un riuscito tentativo di catalogazione: il fotografo è affetto da una strana tensione alla registrazione di quanto passa davanti ai suoi occhi, quasi non volesse dimenticare nulla. Compie un’operazione strettamente legata alla dimensione della memoria, del ricordo. Solo da vecchio si confronterà con i lavori dei grandi maestri, con Ansel Adams, Brassaï, Bill Brandt, forse anche con William Klein. Ma il termine “professionale” indispettisce Lartigue: l’arte, la fotografia per lui non sono mai state una professione ma una gioia, per conservare la felicità dello scatto. Di professioni Lartigue non ne ha avute, né avrebbe potuto concepirne e la fotografia è un irrinunciabile piacere personale, da spettatore che guarda, senza preoccuparsi di qualsivoglia contingenza – e in particolare di quelle avverse. Viene finalmente riconosciuto come grande fotografo a 70 anni, con la prima mostra fotografica personale al MoMA di New York. Nel 1979 dona l’intera sua opera fotografica allo stato francese che istituisce l’Association des Amis de Jacques Henri Lartigue denominata poi Donation Jacques Henri Lartigue.
Pittore e fotografo, Jacques Henri Lartigue (Courbevoie 1894 – Nizza 1986), rivela nei suoi diari cosa lo abbia spinto a fotografare: il desiderio di fissare le immagini e i momenti felici che il tempo inevitabilmente porta via. Lo fa per tutta la vita, scrivendo e fotografando il proprio mondo.
Info: 02 76006132 – www.museobagattivalsecchi.org
Laurea Magistrale in Lettere Moderne. Master in Relazioni Pubbliche.
Diploma ISMEO (lingua e cultura araba). Giornalista. Responsabile rapporti Media relations e con Enti ed Istituzioni presso Vox Idee (agenzia comunicazione integrata) Milano.