Milano 23 Ottobre – Il referendum dell’autonomia è stato un trionfo in Veneto dove ha votato il 60% e un successo in Lombardia dove ha votato il 38%.
Portare a votare per un referendum consultivo 7 milioni di persone non è uno scherzo. Sbaglia la sinistra a sottovalutare il voto popolare, come se milioni di votanti fossero vittime della propaganda o del populismo (come gli illuminati chiamano tutto ciò che non piace loro).
Invece è bello vedere il messaggio composto, non radicale ma riformista, di chi chiede più competenze da amministrare in sede locale. Un percorso previsto dalla nostra Costituzione che nasce dalla profonda insoddisfazione per come lo Stato Centrale amministra i servizi e le tasse versate.
Fa tristezza vedere il Pd che esprime 3 indicazioni di voto (Si, No e astensione) poi non fa campagna e anzi con il suo numero 2, il Ministro Martina invita a non votare, mentre il Sindaco Sala e i suoi Assessori disertano i seggi.
Poveretti non sanno fare altro che gufare. Hanno detto che i tablet non avrebbero funzionato e invece il voto elettronico è stato per gli elettori un dato positivo. Hanno detto che era inutile e, nonostante il silenzio delle Tv, hanno votato 7 milioni di persone.
Ora polemizzano sulle operazioni di conteggio della affluenza che però sono ritardate dai centri elaborazione dati dei Comuni. E per capire quanto i Comuni di sinistra abbiano collaborato a questo Referendum basta guardare il sito del Comune di Milano.
Sono dei rosiconi che non hanno più percezione dei bisogni del popolo. O forse hanno capito che i numeri dei votanti in Lombardia e Veneto certificano una sconfitta alle prossime elezioni regionali e nazionali.
Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.