Milano 23 Ottobre – Dopo lo 0-0 in Europa League, in molti hanno dichiarato che Montella fosse costretto a vincere contro il Genoa per non rischiare di essere esonerato, forse anche lui sapeva che questo scenario sarebbe stato possibile con una sconfitta, ma il giudizio sul tecnico è sospeso perché il Milan offre una prestazione discreta pur giocando in dieci per 70′ minuti, colpa di Bonucci che compie un’autentica follia e si fa cacciare al minuto 24′ pizzicato dal VAR. Alibi a Montella fornito e decisione sulla guida tecnica rimandata, almeno fino a mercoledì quando il Milan affronterà il Chievo.
Racconto e analisi tattica.
Montella mette in campo tutta la qualità che ha a disposizione schierando dal primo minuto Bonaventura, Calhanoglu e Suso con Kalinic terminale offensivo. Il Diavolo parte finalmente col piglio giusto, la squadra è propositiva, pressing alto, buona occupazione degli spazi, fraseggio veloce e soprattutto voglia di uscire dal periodo buio. Il Genoa non respira nei primi 20′ minuti, poi Bonucci rifila una gomitata inutile al difensore genoano Rosi su una situazione di calcio piazzato a favore, inspiegabile il gesto del capitano rossonero, prova a prendere posizione sull’avversario ma carica la gomitata alta, un po’ troppo per cercare solo di liberarsi dalla marcatura stretta, un giocatore della sua esperienza non può permettersi una leggerezza del genere in un momento così delicato della stagione, a maggior ragione con la fascia al braccio.
Cambio forzato, dentro Romagnoli per il sacrificato Calhanoglu e il Milan passa a quattro dietro, Borini e Rodriguez terzini, Zapata e Romagnoli centrali, 4-4-1 e i rossoneri continuano a fare una buona partita. Arbitro e VAR non vedono Rigoni che trattiene in area Bonaventura. Ci stava il rigore.
Secondo tempo che inizia sulla falsa riga del primo, Juric inserisce nel suo Genoa Lapadula e Lazovic, due giocatori offensivi per provare a schiacciare il Milan e portare via i tre punti, gli attaccanti del Grifone trovano però la strada sbarrata da Zapata e Romagnoli che con la difesa a quattro giocano meglio del solito, precisi nelle chiusure, puntuali negli anticipi e superiori nel gioco aereo.
Suso fa venire il mal di testa a tutti, praticamente imprendibile, regala palloni e prova più volte la soluzione personale senza fortuna, è lui il valore aggiunto, insieme ad un’altra prestazione super di Borini, ma Kalinic non raccoglie gli inviti dello spagnolo, preoccupante l’incapacità del Milan di andare a rete, il croato sbaglia praticamente tutto e nemmeno Cutrone, forse entrato troppo tardi, riesce a cambiare la partita. La densità in mezzo al campo, con Biglia che accorcia spesso, funziona e il Milan rischia poco anche se in inferiorità numerica, davanti però vanno trovate in fretta delle soluzioni perché è evidente la sterilità dell’attacco rossonero.
Termina la gara tra qualche fischio e qualche mugugno dei 47.000 del Meazza.
Rebus per le prossime due gare.
Mercoledì c’è il Chievo a Verona, Sabato arriva la Juventus a Milano, c’è curiosità di vedere come Montella schiererà la squadra in queste due partite senza Bonucci, il capitano rossonero salterà sicuramente la gara di mercoledì e con ogni probabilità anche la sfida contro la sua ex squadra perché la squalifica dovrebbe essere di due giornate.
Contro il Genoa la difesa a quattro ha funzionato, chissà se Montella la riproporrà o continuerà a giocare con i tre centrali anche senza Bonucci.
Contro i rossoblu le consegne del mister sembrano essere state recepite dai suoi giocatori, un primo passo per provare a uscire dalla ghigliottina, soprattutto mediatica, in cui è finito l’aeroplanino. Il ritardo in classifica resta oceanico e il Milan deve accelerare, anche se per Montella non è facile lavorare mentre intorno a lui tutti si aspettano l’esonero alla prossima sconfitta. Sta a lui scrollarsi di dosso queste pressioni, cominciando ad ottenere il risultato oltre alla prestazione. Follie individuali, come quella di Bonucci, permettendo.
Andrea Mutti
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