Milano- Corso Como. Aveva offerto droga dinanzi alle telecamere: pusher incastrato dai carabinieri.

Cronaca

Milano 23 ottobre –  Continua l’attività dei Carabinieri del Comando Provinciale per garantire la sicurezza in Corso Como e nelle vie limitrofe, luoghi della “movida” milanese. I militari della Stazione Milano-Moscova hanno nuovamente assicurato alla giustizia uno spacciatore 35enne, originario del Mali, già tratto in arresto in flagranza di reato lo scorso weekend mentre, assieme a un 37enne gambiano, occultava un sacchetto contenente 14 “palline” di cocaina in via Rosales. Lo straniero è infatti destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dalla Procura della Repubblica di Milano sulla scorta delle risultanze investigative raccolte dai Carabinieri. I militari della Stazione Milano-Moscova, in seguito alla messa in onda, nel febbraio e nel giugno 2016, di un servizio televisivo inerente l’attività di spaccio in corso Como, hanno acquisito l’intero registrato, individuando oltre a un 29enne gambiano, già tratto in arresto lo scorso giugno, anche l’odierno arrestato, il quale aveva offerto in vendita ai reporter 10 gr. di cocaina al prezzo di 1.000 euro, lasciando loro un contatto telefonico.

Proprio dal numero di telefono sono partiti gli accertamenti, con l’estrapolazione dai tabulati di traffico di 6 contatti frequenti, risultate utenze in capo a persone italiane, convocate in caserma ed assunte a sommarie informazioni, nel corso delle quali è emerso come fossero tutti acquirenti del medesimo pusher, il quale forniva loro in maniera abituale principalmente cocaina, ma anche marijuana e hashish, con la consegna effettuata a seguito di contatti telefonici nella zona di corso Como in orari serali. Tuttavia il soggetto ritratto nell’effige dell’intestatario del contatto telefonico attenzionato non è stato riconosciuto dagli acquirenti come il proprio spacciatore di fiducia, quindi gli operanti hanno approfondito gli accertamenti eseguendo una serie di servizi di osservazione discreta nelle aree della movida, appurando la reale identità del pusher, che utilizzava per l’illecita attività una sim card intestata ad un connazionale. L’arrestato è stato posto agli arresti domiciliari, dove rimane a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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