Milano 23 Ottobre – A Milano le politiche del centrosinistra sulla viabilità – tra Area C e tagli ai posteggi – hanno fatto più danni della crisi economica, arrecando grossi disagi a commercianti e residenti. L’ultimo esempio è quello di via Orti, nel Municipio 1. In questa piccola e stretta via che collega corso di Porta Romana a viale Caldara, il Pd intende realizzare una chicane davanti all’ingresso del civico 25 (un ex ospizio che diventerà residenziale) restringendo la carreggiata e tagliando drasticamente il numero dei parcheggi – da 39 a 29 stalli -; la chicane – giudicata dalla maggior parte dei residenti inutile e dannosa – dovrebbe scoraggiare gli automobilisti dal procedere a velocità sostenuta.
Ora, il progetto discusso in Municipio è una semplice richiesta di parere, dunque non è stata ancora presa una decisione vincolante; del resto, nei giorni scorsi gli amministratori hanno dovuto fare i conti con circa 200 cittadini infuriati. Peccato che il Pd abbia bocciato l’emendamento del leghista Di Gennaro che chiedeva di rinunciare alla realizzazione della chicane ricorrendo a semplici dossi artificiali.
«La situazione è paradossale – commenta Giampaolo Berni Ferretti (Fi) – si tratta di una strada stretta, dove è impossibile superare i 50 km di velocità; stravolgerne la viabilità significa danneggiare commercianti e residenti. Inoltre, si sarebbe potuta riqualificare anche la vicina via Lamarmora, vista la presenza di tanti servizi e del Policlinico».
A parlare a nome dei cittadini in rivolta è Paolo Cassani, titolare dell’omonima salumeria: «Per noi residenti i parcheggi valgono come l’oro. Peccato che, nel caso venisse realizzata la chicane, aumenterebbe la sosta selvaggia e mi sarebbe impedito tanto il parcheggio quanto l’accesso al civico: come dovrei scaricarla la mia merce, con il teletrasporto? Questo progetto è una vera supercazzola». Cassani ha già pagato sulla sua pelle il prezzo di Area C: «avevo un Pickup Euro2 che ho dovuto svendere perché non sarei più potuto entrare in casa mia. Così ho comprato un furgone a gpl spendendo 27mila euro e nonostante ciò, con le nuove norme sono obbligato a pagare ogni volta per poter entrare in casa mia».
Quello che potrebbe accadere in via degli Orti è la ripetizione di uno schema ampiamente consolidato dal centrosinistra, che dal 2011 a oggi – secondo una stima del consigliere Fabrizio De Pasquale (Fi) – ha eliminato 5mila parcheggi per far spazio a cantieri M4, piste ciclabili inutilizzate (come quella “temporanea” in via Gattamelata, dove sono stati eliminati 30 posti auto), cordoli, aree pedonali e stalli per moto e bike sharing.
«Ultimamente hanno sottratto spazi auto in via Melchiorre Gioia, in futuro vogliono togliere posti in corso Sempione e realizzare l’ennesima ciclabile. La sinistra – conclude – ha la fissa di eliminare parcheggi, pensando di obbligare tutti a prendere mezzi pubblici e biciclette. Ma senza vere alternative si rende un inferno la vita di chi deve muoversi in città. Il Pd ha contemporaneamente bloccato il piano di parcheggi sotterranei e tagliato 5mila stalli. Una follia».
LA SCHEDA
STRADA STRETTA – II Pd vuole realizzare una chicane davanti all’ingresso del civico 25 di via Orti, una via stretta che collega Porta Romana a viale Caldara, restringendo la carreggiata e tagliando il numero dei parcheggi
ULTIMI TAGLI – Ultimamente Palazzo Marino ha sottratto spazi auto in via Melchiorre Gioia, in futuro vogliono togliere posti in corso Sempione e realizzare l’ennesima ciclabile
POSTI SPARITI – Dal 2011 a oggi sono stati eliminati 5mila parcheggi per far spazio a cantieri M4, piste ciclabili inutilizzate (come quella “temporanea” in via Gattamelata), cordoli, aree pedonali e stalli per moto e bike sharing
Andrea E.Cappelli (Libero)
Milano Post è edito dalla Società Editoriale Nuova Milano Post S.r.l.s , con sede in via Giambellino, 60-20147 Milano.
C.F/P.IVA 9296810964 R.E.A. MI – 2081845