Milano 26 ottobre – Duro colpo ai topi d’appartamento a Milano. Dopo i 3 sudamericani bloccati nella notte scorsa dai militari del Nucleo Radiomobile mentre fuggivano con gioielli e borse firmate da un appartamento in zona Zara, i Carabinieri della Compagnia Milano-Duomo hanno assicurato alla Giustizia una banda formata da un croato e 3 italiani di 19, 25, 33 e 59 anni, il più giovane dei quali incensurato, poiché ritenuti responsabili di furto in abitazione, ricettazione, detenzione abusiva di armi e possesso ingiustificato di chiavi alterate o grimaldelli. Gli uomini dell’Arma hanno intercettato il gruppo mentre stava lasciando un condominio di via Disciplini, dove aveva appena svaligiato due appartamenti. Fatte immediatamente convergere altre pattuglie sul posto, gli operanti hanno subito bloccato i 4 uomini, trovati in possesso di un notebook e di alcuni monili in oro appena asportati, nonché delle chiavi di due autovetture che si è scoperto essere parcheggiate a breve distanza.
Nei bagagliai sono state rinvenute due bombole di acetilene per alimentare una fiamma ossidrica, un paio di occhiali da saldatore, arnesi da scasso, numerose chiavi passe-partout, un grimaldello a pistola, una corda da alpinismo lunga 30 metri, 2 bombolette di poliuretano, un jammer, 2 telecomandi. Le perquisizioni effettuate in due appartamenti nella disponibilità dei ladri, in zona Figino, hanno consentito di rinvenire una pistola semiautomatica cal. 7,65, irregolarmente detenuta, con 48 proiettili, 20mila euro in contanti, 52 monete da collezione in oro e argento, 46 penne di note marche, 32 orologi di prestigiosi marchi, 31 pezzi tra anelli, orecchini e bracciali in oro con pietre preziose, 291 diamanti di vario taglio e caratura, 42 zaffiri e un rubino, un misuratore di durezza per diamanti, 3 lingotti in argento, un giubbotto antiproiettile e un conta banconote elettronico. Dopo la celebrazione della direttissima e la convalida dell’arresto, il più giovane è finito ai domiciliari, i restanti 3 a San Vittore, in attesa della definizione del procedimento penale, mentre proseguono le attività per quantificare il valore della refurtiva recuperata ed individuarne la provenienza.
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