Milano vuole riformare la sanità, abbassare le tasse e gestire il canone Rai. Venezia ufficializza una consulta con 34 nomi, più un gruppo di tecnici
Milano 29 Ottobre – La Lega non ci vuole mettere becco, giura Matteo Salvini, e quindi la partita per l’autonomia sarà gestita in completa indipendenza da Roberto Maroni e Luca Zaia. I quali stanno lavorando alle rispettive consulte (cioè i gruppi di esperti) che seguiranno i negoziati col governo. Bobo ha abbozzato i contorni della trattativa. Vuole tutte e ventitré le materie. Sognando, tanto per cominciare, la rivoluzione del tema socio-sanitario, superando l’impianto del Sistema sanitario nazionale. Via alcune tasse. A cominciare da quel superticket che il Pirellone aveva già sforbiciato, ma che un intervento di Roma aveva immediatamente rimesso al suo posto.
Non solo. Maroni chiede di reclutare gli insegnanti su base regionale, e vuole che resti sul territorio «una quota del canone Rai e dei proventi pubblicitari». Nella consulta di esperti che seguiranno la partita ci saranno, tra gli altri, il rettore della Bicocca Cristina Messa, il primo presidente della Regione Lombardia Piero Bassetti, il presidente di Unioncamere Gian Domenico Auricchio e il presidente dell’Unione province lombarde Luigi Mottinelli. Tra gli altri desideri della Lombardia, anche quello di ridurre – o cancellare – f bollo auto. «La sicurezza non fa parte del testo della prima bozza della risoluzione» ammette Maroni, «ma anche se non c’è formalmente voglio che anche questo tema faccia parte della trattativa». Come?
«Nelle 23 materie previste dalla Costituzione non c’è, ma ci sono materie come la protezione civile che implicano delle conseguenze sulla sicurezza. Lasciate fare a me, non preoccupatevi». Il presidente lombardo presenterà a breve in consiglio regionale la risoluzione per avviare il tavolo con Roma. E ammette: «Spero verrà votata all’unanimità», anche se si segnala già qualche critica. Soprattutto dal centrosinistra.
Lavori in corso anche a Venezia. Zaia ha annunciato: «Ho costituito formalmente la Consulta del Veneto per l’Autonomia, cui partecipano 34 soggetti in rappresentanza delle Autonomie Locali (Anci-Upi-Uncem), delle categorie economiche e produttive del territorio, delle forze sindacali e del terzo settore, del mondo dell’Università e Ricerca, e di altri organismi espressione di interessi diffusi a livello regionale, in modo da garantire la più ampia rappresentatività». Il governatore veneto ha anche messo in piedi una pattuglia di soli tecnici, per iniettare più competenze in vista del negoziato con Roma. Trai nomi, Mario Bertolissi e Luca Antonini (ordinari di diritto costituzionale a Padova), Carlo Buratti (ordinario di scienza delle finanze a Padova), Dario Stevanato (ordinario di diritto tributario a Trieste), Andrea Giovanardi (associato di diritto tributario a Trento). Non solo. A loro si aggiungono in via permanente tre dirigenti regionali di vertice: Mario Caramel, segretario della Giunta; Enzo Zanon, coordinatore dell’Avvocatura; Maurizio Gasparin, direttore dell’area Programmazione e Sviluppo strategico.
In base all’andamento della trattativa con lo Stato, ha fatto sapere Zaia, «la compagine potrà essere temporaneamente integrata da altri dirigenti regionali, scelti di volta in volta in relazione alla singola tematica da affrontare». Entro metà novembre, Lombardia e Veneto contano di sedersi faccia a faccia col governo. «Maroni e Zaia sono d’accordo» conclude Salvini, «la partita sarà gestita da loro». La Lega resta un passo indietro, anche per non rovinare il clima bipartisan e istituzionale.
M.PAN. (Libero)
GLI ESPERTI
Dall’alto in basso, Luigi Mottinelli (presidente dell’Unione province lombarde), il professore Mario Bertolissi (ordinario di diritto costituzionale a Padova) e Gian Domenico Auricchio (presidente di Unioncamere).
Fanno tutti e tre parte delle consulte istituite per seguire le trattative col governo. Bertolissi è stato «arruolato» da Zaia. Mottinelli e Auricchio, invece, da Maroni
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