Milan, la svolta non c’è stata. La Juve vince anche senza strafare.

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Milano 29 Ottobre – Milan-Juventus 0-2 Davanti ad un Meazza tutto esaurito, con la bellissima coreografia della Curva Sud e a più di 200 paesi collegati, il Milan non riesce a dare continuità al risultato positivo di mercoledì a Verona contro il Chievo.
Queste grandi partite vengono spesso risolte con le giocate e le idee dei fuoriclasse, la Juve davanti ha Higuain, il Milan ha Kalinic. La differenza è che l’argentino inventa due gol da campione senza che mai gli arrivi un pallone giocabile in area, il croato invece, che di palloni giocabili ne riceve quattro a pochi passi dalla porta, riesce al massimo a trovare una traversa. Sarebbe riduttivo ricondurre il risultato soltanto a questo paragone ingeneroso per l’ex attaccante viola, ma in sostanza è questo che ha fatto la differenza, il fuoriclasse. Davvero non si capisce come Higuain possa non essere nemmeno convocato dalla nazionale argentina.
La sfida è stata equilibrata, anche come numero di occasioni, ma in mezzo a questo equilibrio è stata netta la differenza. I bianconeri hanno vinto quasi tutti i duelli individuali e trovato tre punti meritati.
Racconto e analisi tattica.
Montella schiera 9/11 della sfida contro il Chievo, la Juve è quella titolare ad eccezione di Asamoah per Alex Sandro e Rugani per Barzagli.
Il Diavolo parte fortissimo, indiavolato, spinto da un San Siro in gran forma pressa alto e aggressivo mettendo alle corde la Juventus nei minuti iniziali. Cuadrado, Lichtsteiner e Rugani faticano dannatamente sugli attacchi di Borini e sui movimenti di Calhanoglu che da largo va a fare la giocata in mezzo al campo, lasciando spazio anche all’avanzata di Rodriguez. Dall’altro lato Allegri ha confezionato un’efficace gabbia per contenere Suso, lo spagnolo viene preso spesso da Chiellini (autore di una prova sontuosa) che sale a marcarlo, raddoppiato da Asamoah e addirittura triplicato a turno da uno tra Mandzukic e Khedira. Una punizione per parte, quella di Rodriguez, velenosa, viene respinta da Buffon, l’altra di Pjanic, pericolosa, viene deviata da Romagnoli in angolo. Nel mezzo, un’occasione per Kalinic che liscia la palla da buona posizione.
Cresce la Juve ed ecco che Higuain, servito da Dybala, stoppa e trafigge Donnarumma con un destro fulmineo dal limite. Mezzo metro concesso al Pipita e lui non perdona.
Borini mette in mezzo un pallone al bacio ma Kalinic manca l’appuntamento con il gol sottoporta per una frazione di secondo.
Suso non ha spazio per le solite giocate ma in un paio di occasioni riesce a mettere comunque due palloni al centro che Kalinic non gestisce e un altro che Biglia spara alto dopo l’appoggio del croato.
il giropalla del Milan diventa più lento, Biglia non dà le geometrie che servirebbero e con Suso chiuso nella cella bianconera, i rossoneri provano a giocare sul lato sinistro dove parte un cross di Rodriguez, Calhanoglu spizza di testa mettendo fuori causa Chiellini, Kalinic tutto solo ha la palla del 1-1 ma la spreca colpendo la traversa da due passi anche per l’intervento fondamentale di Buffon.
Il secondo tempo inizia con un ritmo più blando, non si vede da parte del Milan quel furore che si era visto nel derby per recuperare il risultato. Biglia e Kessie iniziano il walzer dell’errore, un passaggio sbagliato dietro l’altro e arriva il raddoppio bianconero, ancora Higuain, ancora un gran gol. Borini si fa saltare troppo facilmente da Asamoah, il subentrato Locatelli per Biglia non segue il movimento verticale di Dybala servito da Asamoah, velo dell’argentino che lascia scorrere per Higuain, finta del Pipita che manda al bar Rodriguez e fucilata di destro dal limite, palo-gol e partita chiusa.
Il Milan prova a riaprirla con l’intraprendenza di Borini che dal fondo mette una gran palla in mezzo, Kalinic arriva ancora tardi come nel primo tempo e manca di poco un pallone che era solo da spingere in rete. I rossoneri non hanno la forza per l’assalto finale, nemmeno con l’ingresso tardivo di André Silva e la Juventus prova ad addormentare la partita fino al triplice fischio.

Troppi i limiti di questo Milan di inizio stagione.

Nonostante a volte la prestazione ci sia stata, 5 sconfitte in 11 partite di campionato sono seriamente preoccupanti, il Milan non riesce ad avere la meglio su nessuna big, se questa squadra è da quarto posto non lo ha ancora certamente dimostrato e oggi, il quarto posto è un miraggio.
Troppo sotto alle aspettative la resa di alcuni giocatori, ad esempio Biglia e Kalinic. L’argentino che in nazionale sembra un misto tra Modric e Xabi Alonso, con i rossoneri non ha ancora fatto una partita sui suoi livelli e contro la Juve ha giocato la peggior gara da quando è al Milan, il croato non riesce ad essere quel terminale concreto che hanno in squadra tutte le altre grandi della serie A.
Ci sono diverse cose da sistemare ma è soprattutto il gol il problema del Milan. Zero reti segnate nelle ultime quattro partite a San Siro. Sembrerebbe che Montella abbia finalmente scelto la traccia tattica da seguire, il Milan da qualche partita ha un’identità, o almeno un’idea di come stare in campo e cosa fare, ora però l’aeroplanino deve trovare alla svelta la soluzione a questo problema del gol, altrimenti i bulloni con cui Suso e compagni hanno fissato la sua panchina dopo la gara di Verona, rischiano di svitarsi facendola di nuovo traballare.

 Andrea Mutti

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