Milano e la Mala

Cultura e spettacolo

Milano 30 Ottobre – STORIA CRIMINALE DELLA CITTÀ DALLA RAPINA DI VIA OSOPPO A VALLANZASCA Palazzo Morando dal 9 novembre all’11 febbraio 2018.

La storia di una città raccontata attraverso il suo lato oscuro. Quarant’anni di vita che tracciano il volto tragico di una metropoli in rapida ascesa economica, in cui i fatti reali sembrano usciti dalla penna di uno scrittore di gialli:  queste le suggestioni della mostra “MILANO E LA MALA. Storia criminale della città, dalla rapina di via Osoppo a Vallanzasca”, in programma a Palazzo Morando ( via Sant’Andrea 6).

L’esposizione analizzerà e ripercorrerà la nascita e l’affermazione della criminalità a Milano, tra la fine degli anni Quaranta e la metà degli anni Ottanta, attraverso 140 immagini d’epoca, video, documenti e “strumenti del mestiere” come la custodia del mitra di Luciano Lutring, i dadi usati nelle bische, le armi utilizzate dalla polizia per combattere il crimine, a documentare l’evoluzione della malavita in città, dai gruppi improvvisati all’affermazione del fenomeno malavitoso, attraverso personaggi e azioni che ne hanno segnato la storia.

Il percorso espositivo, ordinato cronologicamente, prenderà avvio dalla fine della seconda guerra mondiale e si dipanerà attraverso la famosa rapina di via Osoppo del 1958, definita “il colpo del secolo”: l’assalto di sette uomini a un portavalori che si impossessò di un bottino di oltre 614 milioni di lire senza neppure sparare un colpo.  L’episodio rappresentò l’apice della Ligera, una forma di delinquenza tutta milanese che ebbe origine nel XIX secolo, composta da piccoli gruppi di criminali “romanticamente” ricordata anche nelle canzoni popolari.

L’assalto al portavalori di via Osoppo segnò la fine di questo tipo di malavita lasciando il campo, nel ventennio 1960-1980, a una nuova forma criminale strutturata in gruppi omogenei – anche di stampo mafioso – diretta al controllo del gioco d’azzardo, della prostituzione e del traffico degli stupefacenti. Tra i protagonisti nomi del calibro di Francis Turatello, Angelo Epaminonda, Renato Vallanzasca, che evocano nei ricordi dei milanesi atmosfere da Far West.

L’esposizione documenterà queste atmosfere, oltre a riportare in primo piano i quartieri della malavita: il Giambellino, l’Isola, la casba di via Conca del Naviglio e il Ticinese.

Particolari focus saranno dedicati a specifici fenomeni – i sequestri reali e quelli solamente minacciati, i luoghi di detenzione e le rivolte carcerarie – e ai gruppi di feroci killer come i famigerati Apaches di Epaminonda che terrorizzarono la città nei primi anni Ottanta. Un importante approfondimento sarà rivolto agli eroici rappresentanti delle forze dell’ordine, in primis il commissario Mario Nardone e il futuro questore Achille Serra. L’esposizione si chiuderà con la sezione dedicata a Renato Vallanzasca, il bandito della Comasina, ultimo rappresentante di una malavita milanese che dai primi anni Ottanta lascerà il passo a nuove e più cruente forme di criminalità.

Data l’importante valenza documentaria dell’iniziativa, saranno predisposti percorsi didattici per consentire agli alunni delle scuole di approfondire gli argomenti trattati. Sono previsti workshop di fotografia e incontri sui temi in mostra.

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