Sala non ha ancora capito come funzionano le biciclette

Milano

Milano 31 Ottobre – Beppe avrà anche gestito imprese di successo, per carità, ma ha alcuni punti deboli notevoli. Il primo dei quali è capire come funzionano le due ruote. E, sempre con molta modestia, sta realizzando, con diversi mesi di ritardi criticità che gli avevamo segnalato da subito. Stavolta tocca alle rastrelliere. Scrive in tema Repubblica:

Le prossime spunteranno in questi giorni in largo Corsia dei Servi, rendendolo di fatto il punto più attrezzato della città con 12 postazioni. E ancora in via Gregorovius vicino alla Cittadella dell’archivio, fuori dalla Fabbrica del vapore e all’esterno di varie scuole, come in via Carnovali, via Soffredini, via Heine, piazza Massaia, via del Crocefisso, via Sant’Orsola, viale Zara e via Capponi per un totale di 135 stalli per ragazzini, insegnanti e genitori. Palazzo Marino prova a stare al passo con la crescita dei ciclisti installando nuove rastrelliere in città. Alcune dedicate al servizio a flusso libero che ha invaso Milano. In tutto sono 124 le strade e piazze attrezzate.

E, si prevede, non serviranno a nulla. La gente prende il free floating per non avere punti fissi. Altrimenti userebbe BikeMi. Ma eccolo, il guizzo, il genio:

Da un anno il Comune ha iniziato a raccogliere le domande dei privati (negozi, condomini, associazioni) per avere una rastrelliera vicino all’ingresso, ma servono 500 euro di cauzione: Insieme x Milano ha chiesto di congelarla, almeno temporaneamente, per incentivare la diffusione degli stalli. Su richiesta è stata accontentata la quota di ciclisti che ora usa la rastrelliera di via Pindemonte e di via Saponaro fuori dai supermercati.

Ecco, è tutto così bello: le rastrelliere se le paghino i privati. Geniale. Infatti ha funzionato benissimo. Allora, in zona Cesarini, interviene SinistraxMilano, che, in perfetto stile comunista, chiede di congelare la cauzione. Congelare significa che non paghi finché lo decido io. Poi ti stango. Tipo i conguagli delle case popolari, per capirci. Quindi ti tengo per i gioielli di famiglia, e se protesti, torco. È tutto bellissimo. Alla fine di queste geniali operazioni mancheranno comunque posti per le bici e ci troveremo i mezzi lo stesso ovunque. Anche nelle cantine dei ciclisti. Direi soprattutto là.

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