Milano 31 ottobre – Quasi il 60% degli imputati nei processi sulla cosiddetta ‘violenza di genere’, ossia per reati come maltrattamenti, stalking e violenza sessuale ai danni delle donne, sono italiani, appartengono alle fasce sociali più basse (sono nel 56% dei casi o disoccupati o operai) e il 40% soffre di dipendenze, come l’alcolismo. Nel 73% dei processi sulla cosiddetta ‘violenza di genere’ celebrati a Milano, Como e Pavia, imputato e persona offesa sono conviventi o partner e se nel 29% dei casi i bambini assistono e subiscono anche le violenze, più del 70% dei bimbi hanno visto i maltrattamenti e le persecuzioni coi loro occhi.
Sono i dati, su un totale di 120 procedimenti dei Tribunali di Milano, Pavia e Como, che emergono da una ricerca realizzata nell’ambito di un progetto che ha visto in campo Regione Lombardia, l’Ordine degli avvocati milanesi e il Tribunale di Milano, questi ultimi rappresentati dall’avvocato Silvia Belloni e dal magistrato Fabio Roia. Dai dati sui procedimenti dei tre tribunali, che riguardano sentenze su un periodo che va dal 1 gennaio al 31 luglio scorso, emerge anche che quasi il 40% dei processi finisce con assoluzioni e che i tempi delle indagini (21 mesi in media) sono troppi lunghi.(Ansa)
Milano Post è edito dalla Società Editoriale Nuova Milano Post S.r.l.s , con sede in via Giambellino, 60-20147 Milano.
C.F/P.IVA 9296810964 R.E.A. MI – 2081845