Milano 3 Novembre – La sinistra per sua cultura ama asservire la storia a suoi fini. Anche banali questioni di toponomastica cittadina devono seguire questa visione strumentale.
E anche sulla intitolazione di piazze, strade e giardini, si procede a senso unico e puntualmente la sinistra adotta il criterio dei 2 pesi e 2 misure.
Dopo essersi opposta strenuamente a ogni proposta di dedicare una strada al leader politico e di governo milanese Bettino Craxi, la sinistra ha proseguito la sua politica di discriminazione toponomastica anche nei confronti di Marco Pannella.
Accogliendo una proposta dei Radicali milanesi il Consiglio Comunale aveva approvato nel 2016 una mozione per intitolare a Pannella i giardini di Piazzale Aquileia, luogo antistante il carcere di San Vittore, in memoria dello storico impegno del leader radicale in materia di diritti civili e rispetto dei detenuti. Io non ho approvato tutte le battaglie fatte da Pannella, ma se si indossano le lenti dello storico e ci si leva i paraocchi del pensiero politico unico, il leader radicale è un personaggio che ha fatto la storia dei diritti civili in Italia, e un ricordo simbolico lo merita eccome.
La regola generale in materia di toponomastica è che si possono dedicare luoghi solo 10 anni dopo la morte ma è prevista una deroga per chi ha bene meritato per la nazione. È una deroga di cui il Comune ha ampiamente fatto uso ad esempio per Franca Rame.
Qualcuno a sinistra non gradisce Pannella e l’Assessore competente, quello alla Cultura Filippo Del Corno, blocca tutto inventandosi un nuovo indirizzo di Giunta: le deroghe non si concedono a nessuno. Peccato che a rappresentare i cittadini sono i Consiglieri comunali eletti dal popolo e non la Giunta nominata da Beppe Sala.
Pannella bloccato dunque ma nel frattempo lo stesso Consiglio Comunale vota con il solo voto della sinistra e dei grillini per intitolare la Palazzina Liberty a Dario Fo che è scomparso lo scorso anno.
Interrogo dunque Del Corno sui 2 pesi e 2 misure e l’Assessore con la tipica ipocrisia comunista mi risponde: le deroghe non si applicano a Piazze, vie e giardini, ma ai beni del Demanio si! I tempi cambiano ma il manicheismo comunista nel leggere la storia è sempre quello.
Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.