Un premio internazionale a quattro ricercatori negli atenei milanesi. «Giochi, mostre, laboratori Trasformiamo i numeri”

Cultura e spettacolo

Milano 4 Novembre – Si presentano con giochi, laboratori, esperimenti. Avvicinano il loro pubblico evitando lezioni su teorie e numeri, svelando invece «perché quando c’è traffico il nostro autobus arriva tardi e poi ne passano due attaccati» o «qual è il segreto dei grandi chef». Traduttori di matematica, per bambini e adulti. Richiesti dalle scuole, prenotati nei festival della scienza, da Bergamo a Cagliari. La squadra si è formata nelle università milanesi – con tre matematici laureati alla Statale più una bocconiana – e dal 2014 ha lanciato una start up che si occupa di divulgazione scientifica. Pochi giorni fa sono stati selezionati tra le menzioni d’onore dai giudici del concorso internazionale «Mathematics of Planet Earth». E anche lì i quattro, età media trent’anni, si sono presentati con un gioco. «Abbiamo partecipato alla gara con un’installazione multimediale interattiva creata per raccontare i legami tra matematica e cartografia. In questo modo i giocatori possono riflettere su concetti matematici, divertendosi», spiega Filippo Favale, oggi ricercatore all’università di Trento dopo la laurea alla Statale, dove ha studiato con i colleghi Alessandro Cattaneo e Riccardo Moschetti, lui ricercatore all’università di Stavanger in Norvegia. «Tutti e tre – raccontano – formati anche alla scuola di MateMatita, il centro interuniversitario di ricerca per la comunicazione e l’apprendimento informale della matematica».

Al gruppo si è unita Maria Cristina Cattoni, laureata in Economia e gestione dei musei, studi in Bocconi e poi alla Cattolica, e così è partita la startup poi diventata società cooperativa, Curvilinea. Raccontano i matematici: «Mostriamo come questa materia sia non soltanto utile ma interessante e divertente. È nelle opere d’arte, dai quadri di Escher agli artisti frattali, si nasconde nelle mappe stradali, è determinante per chi cucina. E persino quando ci arrabbiamo perché due bus arrivano insieme dopo una lunga attesa è un modello matematico a spiegare il perché». I laboratori sono prenotati da scuole elementari, medie e superiori. «Le nostre proposte sono modulate in base all’età degli studenti, alle conoscenze, al tempo a disposizione – dicono a Curvilinea -. Alle scuole dobbiamo chiedere un contributo economico ma questo non ha ridotto la richiesta, dall’inizio delle lezioni non siamo stati mai fermi».

Con titoli come «Maratoneti e spargisale», «disegniamo il mondo» o «la probabilità non è solo contare palline!» propongono approfondimenti sulla teoria dei grafi, sulla cartografia, sulla teoria assiomatica della probabilità. Poi le mostre. «Abbiamo proposto il tema dei frattali, con i visitatori che prima ammirano le opere dei più noti artisti frattali del mondo e poi grazie ai computer a disposizione possono provare a costruirne uno – spiega Cattoni -. Ed è in corso adesso a Genova la mostra sull’elettromagnetismo, dove il tema è il legame tra elettricità e magnetismo ma anche tra fisica e matematica, e con noi ci si arriva partendo dal fornello a induzione, dal microfono e dalla dinamo della bicicletta».

Federica Cavadini (Corriere)

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