Graffito di dubbio gusto davanti all’asilo di via Cima: il Comune ci ripensi

Milano

Le finestre che affacciano sull’operazione “100 MURI LIBERI” istituita dal Comune di Milano | Palazzo Marino per lasciare espressione libera ai writers, sono quelle della scuola dell’infanzia Enrico Toti di Via Cima.

Premettiamo che NON CONTESTIAMO IL GRAFFITO ma il fatto che l’organo responsabile dell’operazione non abbia preservato lo spazio antistante a un istituto frequentato da minori.

Secondo la nostra visione, Il Comune di Milano | Palazzo Marino avrebbe dovuto dedicare l’area prossima alla scuola all’espressione di soggetti più adatti alla giovane età dei frequentatori della via che da un mese si ritrovano quotidianamente ad assorbire immagini forti e di dubbia serenità che sarebbe invece più consona per la loro formazione”.

Così Lambrate Informa, una pagina Facebook che due giorni fa ha lanciato una, giustissima, campagna di indignazione popolare contro l’ennesima iniziativa pesantemente fuori luogo e sulla pelle dei bambini. Davvero, si è regolamentato l’impossibile sul tema commerciale e bambini, sicurezza e bambini, contenuti televisivi e bambini. La Boldrini ha persino emanato un decalogo (in otto punti, probabilmente l’han fatto fare alla Fedeli, che non aveva capito esattamente il senso del termine) per consentire ai ragazzi di riconoscere le bufale e poi lasciano fare un graffito del genere davanti ad un asilo? Seriamente?

Anche se, come sempre, la tristezza maggiore la si legge nei commenti al post. La teoria che va per la maggiore è che in tv i bambini vedono di peggio. Ricordo a tutti che si parla di asilo. Quindi la vera domanda che sorge spontanea è: ma chi gliele fa vedere scene peggiori di uno scheletro che esce da un cavallo e si avvicina ad una donna in posizione lasciva e completamente nuda? Molti di quelli che commentano sono genitori. Ma due domande su come state crescendo i vostri figli non vi viene da farvele? No, eh? No, pare di no.

Anche perché, diciamocelo chiaramente, in tv puoi cambiare canale. In via Cima non puoi cambiare murales, se non interviene il Comune. Che, però, pare troppo indaffarato a denunciare dei 90enni che ricordano i camerati il giorno dei morti per cancellare questo scempio. Questione di priorità, evidentemente.

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