Montella respira e si tiene stretto il Milan tornando dal Mapei Stadium con i tre punti.

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Milano 6 Novembre – Sassuolo-Milan 0-2

La sfida tra tecnici in bilico la vince Montella, raffreddando la panchina rossonera e arroventando quella di Bucchi. La vittoria non poteva non essere centrata contro questo Sassuolo, capace di segnare un solo gol e di racimolare appena due punti nelle precedenti cinque partite interne.
È un Milan sicuramente ancora convalescente, la guarigione è ben lontana, ma arrivare alla sosta con i tre punti è importante, sia per lavorare in queste due settimane prima del Napoli col morale un po’ più alto, sia per evitare un ribaltone sulla panchina, in modo da provare a dare continuità a Montella sperando che arrivi finalmente il salto di qualità, suo e dei suoi giocatori, dopo il Napoli il calendario si presenterà abbordabile ed è lì che il Milan dovrà dimostrare di essere guarito. Nel frattempo vanno sistemate ancora parecchie cose, perché ad esempio i problemi di manovra rimango evidenti e la sterilità offensiva resta, nonostante i due gol e i dieci tiri nello specchio della porta a Reggio Emilia.

Racconto e analisi tattica.

Il Milan scende in campo col 3-4-2-1, con il quarto a destra nel centrocampo che si abbassa sulla linea dei difensori in fase di non possesso creando una difesa a quattro. Parte meglio il Sassuolo, col Milan che prova a pressare alto ma è poco convinto e i neroverdi una volta saltato senza affanno il primo pressing si distendono creando qualche grattacapo alla difesa milanista, un’ ottima parata di Donnarumma e una chiusura prodigiosa di Bonucci negano il vantaggio al Sassuolo. Nella prima mezz’ora il Milan fatica, Kalinic è sempre solo nel deserto dell’attacco rossonero, Calhanoglu sbaglia quasi tutto e Suso pare più spento rispetto alle ultime uscite, la gestione del pallone è complicata in fase di impostazione e la manovra ne risente risultando lenta come accade spesso.
Alla mezz’ora Consigli mette in angolo un colpo di testa in avvitamento di Kalinic e sugli sviluppi del corner arriva il gol di Romagnoli, il portiere del Sassuolo esce timido e il difensore rossonero lo anticipa di testa insaccando in rete anche grazie ad un rimpallo. È il gol che cambia la gara, perché il Milan prende coraggio e inizia a martellare in avanti, rossoneri costantemente pericolosi fino al termine del primo tempo.
La seconda frazione inizia come si era chiusa la prima, col Milan che spinge per trovare il secondo gol nonostante il gioco non sia mai fluido, esce Calhanoglu dopo l’ennesima prova deludente ed entra un voglioso Locatelli che in posizione più avanzata rispetto al suo consueto ruolo, gioca una buona mezz’ora.
Suso, che insieme al resto della squadra si era acceso già dal primo gol del Diavolo, riceve il pallone sulla destra e praticamente dalla linea laterale del campo punta la porta, entra in area, sposta il pallone sul sinistro e segna un bel gol facendo secco Consigli con un diagonale mancino sul secondo palo. La sua giocata.
Nel secondo tempo il Milan rischia poco o niente e va vicino spesso al gol con molti giocatori, molti, ma non con Kalinic che non riceve mai una palla giocabile e rimane spesso nell’ombra, questo è il vero problema offensivo del Milan, l’incapacità di mettere il centravanti in condizioni di segnare.

La crescita dei singoli.

Finalmente Bonucci. Il capitano sembra essersi rinvigorito dopo lo stop di due giornate per squalifica, buona prova già ad Atene e ottima partita a Reggio Emilia, ha offerto due prestazioni simili a quelle che hanno convinto la dirigenza rossonera a puntare su di lui, è anche di questo che il Milan ha bisogno per far svoltare la stagione, i giocatori più esperti e importanti sono quelli chiamati a fare la differenza, quando questo avviene si portano dietro anche gli altri, come ad esempio Romagnoli e Kessie autori anche loro di una buona gara, Montella spera che anche Biglia e Bonaventura possano tornare sui loro livelli dopo la sosta.
C’è da recuperare Calhanoglu però, il turco è sempre spaesato, non entra mai nel vivo del gioco, sbaglia molto e non ha ancora assimilato i tempi di gioco della serie A che concede meno spazi rispetto alla Bundesliga, per il Milan è quasi come giocare in dieci, mentre è proprio del 10 visto con la maglia del Leverkusen che avrebbe bisogno per scalare la classifica in campionato e dire la propria in Europa League. Dopo la sosta dovrebbe rientrare Bonaventura e Montella ha a disposizione anche l’opzione doppio attaccante, magari un paio di partite vissute da spettatore potrebbero rigenerare anche il numero 10 rossonero.

Andrea Mutti

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