Milano 7 novembre – Si sono presentati nel suo pub minacciando di dare tutto a fuoco: “Muoviti, dammi i soldi altrimenti veniamo con una tanica di benzina e ti bruciamo il locale”. E, per spingerlo a saldare un vecchio debito legato a una partita di droga, gli hanno anche sequestrato il libretto di circolazione dell’auto, costringendolo a firmare due assegni: “Teniamo questi come garanzia, lunedì veniamo a prendere il contante”. Uno di loro è anche tornato nel locale, portando via una bottiglia senza pagarla: “Torniamo lunedì a prenderci i soldi”. Per la vittima, un italiano di 52 anni titolare di un locale di Liscate, comune dell’Alto Milanese, l’incubo è finito lunedì 23 ottobre, con l’arresto dei tre uomini che lo perseguitavano. L’accusa, per tutti, è tentata estorsione.
L’uomo, stando a quanto emerso dalle indagini coordinate dal pm Marcello Musso, aveva contratto con uno dei tre arrestati un debito da 2 mila euro “quale prezzo di un quantitativo di stupefacente”. Debito che fu saldato con un assegno scoperto. Sono così partite una serie di intimidazioni fatte di minacce (“L’assegno che ci hai dato è protestato”), richieste di ulteriore denaro (la cifra, come emerge dagli atti di indagine, è stata “arbitrariamente elevata a 2.900 euro) e perfino il sequestro del libretto di circolazione dell’auto della vittima. Che, però, ha denunciato tutto ai carabinieri. La trappola è scattata quando uno dei tre malviventi si è presentato all’appuntamento facendosi consegnare la busta con il denaro: ad attenderlo, fuori dal pub, c’erano i militari dell’Arma che lo hanno ammanettato in flagranza di reato.(Askanews)
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