Milano 10 novembre – Bellezza e storia si fondono nel magico mondo delle monete. Da quelle in oro di epoca romana, a quelle barbariche e bizzantine, passando per le medaglie napoleoniche e per arrivare fino a quelle papali. Al Four Season Hotel di Milano, il 10 novembre alle 14 vengono messi all’asta pezzi rari e di altissimo valore in un evento organizzato dalla Numismatica Varesi in collaborazione con Nomisma. Il catalogo si apre con una selezione di 92 esemplari in oro di epoca romana, bizantina e barbarica che spaziano dai 60 assi anonimi con Marte e aquila su fulmine ad aurei, fra gli altri, a nome di Augusto, Claudio e Nerone. Da segnalare un raro Otone con ritratto e allegoria della Pace ed uno spettacolare Marco Aurelio con ritratto al dritto e figure dell’imperatore e di Lucio Vero che si stringono la mano al rovescio. Passando al III secolo, spicca un aureo di Probo con busto radiato e al rovescio la “Fides Militum” con due insegne mentre, per quanto riguarda il basso Impero, vasta è la selezione di solidi, histamenon nomisma e tetrarteron nomisma. “Zecche e possedimenti italiani” rappresenta una delle sezioni più ricche dell’asta: è unica la medaglia in oro da 2 ducati per l’incoronazione di Carlo V, realizzata a Bologna, mentre è di estrema rarità la piastra fiorentina del 1575 con notevoli differenze rispetto al tipo comune che fa da “apripista” a numerose altri pezzi eccellenti della serie granducale. Per Genova spiccano le rarissime 50 lire oro del 1758, anche per l’eccezionale conservazione. Mantova risponde con un’altra grande rarità, le 3 lire del 1779 con bordo a fogliette recanti al dritto il ritratto di Maria Teresa e al rovescio lo stemma. Una stima ancor più elevata se la merita il reale di Carlo I d’Angiò proveniente da una vendita Ratto del 1953, una delle più significative monete del Meridione battuta nel medioevo. Magistrale esempio di arte rinascimentale, invece, la medaglia milanese per Carlo V opera di Leone Leoni commissionata dal Senato della città e battuta al modulo e al peso del quarto di scudo, per Mirandola spicca invece un rarissimo doppio ducato di Gianfrancesco II Pico (1499-1533) con busto corazzato al dritto e san Francesco che riceve le Stimmate al rovescio e un ducatone del 1618 di grande fascino ed estremamente raro.
Alcune interessanti monete e medaglie napoleoniche precedono un’altra significativa sezione, quella delle monete papali che si apre con un eccezionale grosso per Spoleto di papa Paolo II con armetta di Emiliano Orfini per proseguire con rarissimi giuli a nome di Leone X per Ancona e Parma, col mezzo scudo ossidionale per Clemente VII coniato a Castel Sant’Angelo durante il sacco del 1527 e con lo scudo d’oro per Ancona di Gregorio XIII, moneta di estrema rarità. Piastre, testoni e giuli, ma anche scudi e quadruple in oro scandiscono la selezione di esemplari pontifici qui proposta, che comprende sia monete coniate a Roma che nelle altre officine papali come Bologna, rappresentata in modo esemplare da un doppio zecchino di Benedetto XIV coniato nell’anno II di pontificato per la visita del Lambertini nella sua città. Passando alle monete di Casa Savoia, di particolare ricchezza è la scelta di esemplari a partire dal regno di Vittorio Amedeo II (1713-1718),, a circa un secolo più tardi, al 1821 per l’esattezza, data una delle maggiori rarità del Regno di Sardegna, le 80 lire per Torino seguite da esemplari di Carlo Felice e Carlo Alberto. Per Vittorio Emanuele II come re eletto, ai lotti 484 e 485, figurano le 20 e le 10 lire bolognesi del 1860, entrambe di notevole rarità, come re d’Italia, invece, lo stesso sovrano è presente con le 100 lire del 1878 e le 50 lire del 1864 oltre che con altre decine di selezionale monete in oro e in argento. Il catalogo si chiude con alcuni lotti multipli di monete papali e con la serie di diciannove volumi originali del “Corpus” con splendida legatura in mezza pelle beige e taglio superiore rosso.(Tg.com)
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