Milano 12 Novembre – Il profumato bulbo è tra i protagonisti di «Golosaria» vetrina del made in Italy Ogni anno un’idea portante, un tema da affrontare con produttori, ristoratori, cuochi, scrittori di cucina, esperti e tanta gente che va ad assaggiare, a vedere, a portare a casa suggestioni. Il monferrino Paolo Massobrio e il milanese Marco Gatti, con gli ormai famosi papillon di ordinanza, sono pronti a fare gli onori di casa: la dodicesima edizione di Golosaria impazza nel fine settimana, fino a lunedì al MiCo FieraMilanocity. Il titolo di quest’anno», dice Massobrio, «è Oltre il Buono. Qualcosa che non si vede, ma è il motore che muove tante imprese, soprattutto di giovani. A Golosaria 30o produttori da noi selezionati faranno capire meglio di tanti discorsi cosa significa il titolo, che non è un semplice slogan». Tra i prodotti, l’aglio nero, che sta conquistando molti chef. Quello che viene dal Giappone si confronterà con Nero Fermento, l’aglio di un’azienda italiana di Ravenna. Poi scopriremo il Rabarbaro Italiano di Res Naturae, una sorpresa da Lecco, e i dolci Foglia Allegra, delle sorelle siciliane Stella e Nadia Aleo. E che dire del patè di fegato di lumache di 2M da Cilavegna (Pavia) e delle lumache allevate a mille metri d’altezza di Madame Escargot, dalla Valle D’Aosta? O del sake di Riso DiNori dal Vercellese? Nel mondo di Bacco, molta curiosità per la vinificazione in anfora della toscana Elena Casadei e per i vini estremi delle Cinque Terre di Walter de Battè. Le novità sono tante, «Oltre il Buono» è una sfida che tenta produttori, felici di presentare i loro risultati a Milano, città esigente e all’avanguardia anche in questo campo, visto che l’Expo del 2015 non è passato invano. Un po’ di numeri dal programma di Golosaria, vetrina sempre più importante: 16o cantine, i6 cucine di strada, 40 pasticceri da tutta Italia. «Debutta il gruppo della pizza contemporanea, per fare un po’ di chiarezza sull’inflazionata pizza gourmet», aggiunge Massobrio. «E poi questo è l’anno della doggy bag, il box con gli avanzi della cena da portare a casa che segnaliamo con un simbolo in guida, vicino ai ristoranti che offrono il servizio. Oltre il 50% dei locali da noi citati, 1.623 su 3 mila, lo stanno adottando. E un piccolo ma importante accorgimento contro gli sprechi». Massobrio e Gatti mettono al centro dell’attenzione anche l’editoria gastronomica, lanciando i primi titoli della collana «I libri del Golosario», in coedizione Cairo-Comunica: «L’Apericena non esiste» (consigli dietetici per evitare le trappole di un rito soprattutto milanese), «Il libro del riso italiano» (siamo grandi produttori, ma i chicchi non sotto tutti uguali), «Subito barbecue» (sembra facile grigliare la carne). Golosarla si svolge a MiCo FieraMilanocity, Orari domenica 10-20, lunedi 10-17
Roberta Schira (Corriere)
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