Il racket dell’elemosina e i falsi rifugiati politici

Fabrizio c'è Milano
Milano 14 Novembre – C’è un racket dietro la massa di nigeriani che chiede l’elemosina davanti a supermercati, pasticcerie e altri luoghi di grandi passaggio?
Il sospetto c’è per vari motivi: occupano sempre gli stessi posti; nessun altro elemento, magari di diversa etnia gli insidia il posto; non paiono interessati ad altre attività. Soprattutto non rivelano mai dove abitano: rispondono sempre “presso amici” ma è evidente che vivono o in qualche centro di accoglienza o in qualche capannone occupato.
Tra l’altro qualche giorno fa Repubblica ha raccontato che una ospite di un centro ha perso il proprio figlio di 3 mesi, già malato, mentre faceva l’elemosina davanti l’Esselunga di Viale Piave.
Insomma ce n’è abbastanza perché le autorità preposte indaghino su questo racket e perché si verifichi all’interno dei centri di accoglienza su quanti  si dedicano a questa attività illegale e spesso molesta per i cittadini.
Anche questo aspetto, caro Sindaco Sala, incide sulla reputazione internazionale di Milano.

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