Fabrizio Corona, l’ombra del riciclaggio sulla casa da 2,5 mln.

Cronaca

Milano 15 novembre – UNA casa-ufficio da 2,5 milioni di euro, a due passi da corso Como a Milano, sequestrata a Fabrizio Corona un anno fa, poche settimane dopo essere finto di nuovo in carcere, sulla quale c’erano “aspetti ulteriore di presumibile illiceità”. Ora arriva anche il sospetto di riciclaggio, dopo che sono state chiuse le indagini a carico di due amici ed ex collaboratori di Corona, indagati insieme ad altri dalla procura di Locri (Reggio Calabria). L’accusa: riciclaggio in relazione a una parte del denaro che venne usato quasi 10 anni fa per acquistare la casa dove viveva l’ex agente e re dei paparazzi in via De Cristoforis.

È emerso oggi nell’udienza davanti alla Sezione misure di prevenzione del tribunale milanese che dovrà decidere appunto se confiscare o meno l’appartamento, insieme ai 2,6 milioni in contanti trovati in parte in un controsoffitto e in parte in conti correnti in Austria. “Io penso che sia scandaloso – ha detto Corona in aula ribadendo che i soldi sono frutto del suo lavoro – è una cosa che non sta né in cielo, né in terra”. Il pm Alessandra Dolci ha spiegato ai giudici di aver depositato agli atti nei giorni scorsi l’avviso di conclusione indagini dei pm di Locri a carico di Delfino, Bonato ed altri per fatti del marzo 2008. L’ipotesi è che parte della somma servita ad acquistare la casa fosse stata distratta dalla fallita Corona’s, la società del fotografo per cui era stato condannato in via definitiva con l’accusa di bancarotta fraudolenta.

L’avvocato Tommaso Delfino, già coinvolto in passato in due inchieste a carico di Corona, quella per bancarotta e quella per aver fatto entrare una macchina fotografica in carcere nel 2007, si è presentato davanti alla sezione misure di prevenzione, chiamato a deporre dai legali di Corona, gli avvocati Ivano Chiesa e Luca Sirotti. Ha detto di aver saputo “solo oggi e dopo 10 anni” di essere indagato nell’inchiesta di Locri. “Una tempestività imbarazzante”, ha aggiunto prima di essere ripreso dal pm Dolci che gli ha fatto notare che la procura è venuta a conoscenza dell’avviso di conclusione indagini di Locri dal difensore di Marco Bonato, che verrà sentito a Milano, sempre come teste della difesa Corona, nella prossima udienza del 16 novembre.

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