Napoli-Milan 2-1
Milano 19 Novembre – Il Napoli è una “Squadra”, il Milan ancora no. Il Napoli ha organizzazione, il Milan ancora no. Il Napoli sa sempre come, dove e quando correre, il Milan solo ad intermittenza. Per il resto i rossoneri fanno molta, troppa confusione, soprattutto là davanti, mai un guizzo e il gol non arriva, ma nemmeno le occasioni, se poi Suso si fa male dopo mezz’ora e Bonaventura non azzecca un cross, un dribbling, uno stop, allora essere pericolosi al San Paolo diventa pressoché impossibile.
Il Napoli, pur non giocando la sua miglior partita stagionale, riesce a creare un numero cospicuo di occasioni da gol, ne trasforma due e agguanta i tre punti.
Solo qualche intervento di Donnarumma, uno prodigioso su bomba ravvicinata di Mertens, alla Manuel Neuer con braccio teso e manona aperta, evita al Diavolo un passivo più pesante.
A dirla tutta il Milan non ha neanche fatto una cattiva partita sul piano del ritmo, dello spirito e dell’occupazione del campo, considerando anche il fatto che di solito il Napoli in casa tritura gli avversari, ma l’organizzazione dei partenopei è di un altro livello e l’impotenza offensiva dei rossoneri continua senza che ancora sia stato trovato un rimedio.
Racconto e analisi tattica.
Il Milan si presenta in Campania con l’ormai solita difesa a tre, con Borini largo a destra nel centrocampo ma sempre pronto ad abbassarsi a fare il quarto difensore. I rossoneri nel primo tempo sono cortissimi, provando così a riempire gli spazi per limitare il fraseggio partenopeo. Il Napoli, col consolidato 4-3-3, non riesce a fare il suo solito giro palla con trame fitte, anche per il pressing aggressivo degli uomini di Montella che tengono un ritmo alto, al livello di quello dei padroni di casa. Rossoneri che impostano discretamente ma imprecisi in rifinitura, succederà per tutti i 90′ minuti, con Bonaventura che ha sempre un inspiegabile bisogno di fare 4-5 tocchi prima di provare a giocare la palla, questo ritarda la giocata e il Milan non sfrutta qualche tempo di gioco che gli uomini di Sarri bonariamente concedono.
Un paio di conclusioni timide per parte, poi il Napoli rinuncia al fraseggio prolungato e decide di mandare in porta le punte con dei triangoli sul centro sinistra che ubriacano Borini e Musacchio. Palla avanti, palla indietro, palla avanti, se una volta è larga e un’altra è lunga, ecco che alla terza Insigne si presenta solo davanti a Donnarumma e lo trafigge per l’ 1-0. Tutto buono dice il VAR, corretto, non c’è fuorigioco. Poco dopo azione fotocopia ma sfera sul palo, questa volta però la posizione di Insigne era irregolare come segnalato dell’assistente. Ancora Insigne prova uno dei suoi tiri a giro sul secondo palo ma trova il bel volo di Donnarumma che smanaccia in angolo.
Secondo tempo che inizia con André Silva al posto di Suso, rimasto negli spogliatoi per aver rimediato alla mezz’ora un duro colpo al gluteo da Mario Rui.
Il Milan prova a rendersi propositivo ma non spaventa mai Reina, il Napoli dopo un paio di occasioni sventate da Donnarumma si porta sul 2-0 con Zielinski, subentrato da poco ad Hamsik.
La reazione dei rossoneri è di coraggio, non si abbattono come invece era accaduto in altre partite ma davanti è il festival dell’imprecisione, Bonaventura prova a stare nel vivo del gioco ma è un continuo pasticcio e anche i compagni non sono mai davvero pericolosi. La rete del Milan arriva nel recupero, con un gran sinistro al volo dai 25 metri di Romagnoli che si insacca all’angolino.
C’è tempo per un ultimo disperato tentativo di strappare il pari, punizione da mettere in mezzo, sale in area avversaria anche Donnarumma. Biglia però, entrato quasi svogliato da cinque minuti al posto di Montolivo, dosa male la forza e manda inspiegabilmente la palla sul fondo, triplice fischio e vittoria Napoli.
Filotto della verità.
Non era certo questa del San Paolo la partita in cui puntare dei soldi sulla vittoria del Milan, il Napoli è ad oggi di un altro pianeta rispetto ai rossoneri e lo si sapeva già prima, ora però arriva un periodo che potrebbe e dovrebbe sorridere alla squadra di Montella.
Lo stesso Aeroplanino ha parlato più volte nelle ultime settimane di “filotto di partite abbordabili dopo il Napoli”.
C’è da strappare il pass per i sedicesimi di finale dell’Europa League, assolutamente alla portata del Diavolo e, in sequenza, otto gare di campionato che il Milan ha l’obbligo di provare a vincere. È l’unico modo per rimanere aggrappati all’obiettivo quarto posto. Obiettivo che ad essere sinceri pare già irraggiungibile. Certo che senza qualche sussulto in zona gol il filotto di vittorie non è pensabile, la pochezza offensiva rossonera è qualcosa di soporifero, serve trovare il modo di mandare in porta gli attaccanti, non si può vivere delle sole fiammate dell’ottimo Suso, bisogna inventarsi qualcosa, anche i giocatori sono chiamati a rischiare di più la giocata, perché senza un po’ di estro e di inventiva il calcio non esiste.
Questo Montella lo sa, ma un conto è saperlo, un altro è saperlo fare.
Andrea Mutti
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