Europa League. Milan a valanga sull’Austria Vienna, qualificazione ai sedicesimi centrata.

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Milan-Austria Vienna 5-1

Milano 24 Novembre – Si era parlato di filotto di partite abbordabili per il Milan, la prima è andata. Pioggia di gol a San Siro e pass per i sedicesimi di finale di Europa League strappato con una giornata di anticipo dai rossoneri, da primi del girone, anche in virtù del pareggio tra AEK Atene e Rijeka finita 2-2.
Avversario modestissimo questo Austria Vienna, già vittima di 5 gol nella partita di andata, ancora più modesto se si pensa che a Milano è arrivato con sette infortunati e una difesa di ragazzotti che non aveva mai giocato insieme. Un test poco probante ma che come tutte le vittorie dà un’iniezione di fiducia importante, utile in vista della gara interna col Torino di domenica. Partita molto meno abbordabile questa, visto che i granata sono una buona squadra che è anche riuscita a frenare l’Inter proprio a San Siro pareggiando 1-1.Racconto e analisi tattica.

Milan col 3-5-2 che si trasforma in difesa a 4 in fase di non possesso, forse c’è stata qualche complicazione nella comunicazione in campo tra panchina e giocatori, dato che Zapata ha capito solo al 37′ minuto che si scalava passando a difendere a quattro in fase di non possesso, Montella lo ha richiamato per tre volte nel corso del primo tempo.
I rossoneri hanno un approccio poco aggressivo ma riescono a creare occasioni con un buon giropalla, gli esterni alti e 2-3 tocchi in velocità permettono di arrivare alla conclusione di piede e di testa più volte, il pressing però non è dei migliori, gli attaccanti portano una pressione isolata, non seguita dai centrocampisti, al minuto 20′ arriva lo strafalcione difensivo di Bonucci e Donnarumma, il capitano prima sbaglia i tempi di salita sul fuorigioco aprendo così l’autostrada a Monschein, poi Donnarumma sbaglia il tempo d’uscita facendosi saltare, a quel punto la palla debole indirizzata verso la porta vuota può essere facilmente intercettata in scivolata da Bonucci che però buca l’intervento ed è 0-1 Austria Vienna.
Passano cinque minuti e Rodriguez rimette tutto in parità col sinistro, poi André Silva stoppa una punizione debole del compagno svizzero, fredda col destro Pentz e porta in vantaggio il Milan. Prima del riposo arriva anche la rete di testa di Cutrone su cross di Borini dopo una buona azione.
Secondo tempo che vede sempre il Milan in avanti alla ricerca del quarto gol, nel primo tempo Silva e Cutrone non hanno praticamente mai dialogato, nella ripresa provano a cercarsi e scambiarsi la palla, un’intesa che deve crescere se vogliono essere riproposti insieme anche in campionato. L’Austria Vienna sembra aver mollato e il Milan ha vita facile in campo, Silva è un attaccante che sente la porta, lo si vede anche sul secondo gol personale, voltato di spalle si gira e batte Pentz con un rasoterra sul secondo palo. A tempo scaduto arriva anche la meritata doppietta di Cutrone, filtrante di Antonelli e l’azzurrino salta netto il portiere austriaco in uscita depositando poi in rete di sinistro.

Il ritorno di Kakà?

A San Siro durante la partita si è rivisto Kakà, indimenticato e indimenticabile campione rossonero, ultimo vincitore del pallone d’oro prima del duopolio Cristiano Ronaldo-Messi.

Ricky, durante l’intervallo, è stato omaggiato in campo con la maglietta del Milan, non ha perso occasione per mettersela immediatamente, come se non vedesse l’ora di indossarla di nuovo nel suo stadio, l’ha infilata subito e ha salutato i tifosi con la mano sul petto, quei colori sono una seconda pelle per lui e non l’ha mai nascosto.
Un’altra parte interessante del ritorno di Kakà in città è stata quella legata alla giornata, il brasiliano è stato a Casa Milan con il padre procuratore Bosco Leite, in mezzo ai suoi tifosi, ha fatto il giro nel museo e ha parlato a lungo negli uffici con Fassone e Mirabelli.
Kakà ha detto e poi ribadito anche dopo la partita che prossimamente deciderà se giocare ancora un anno o smettere definitivamente, nel caso in cui decidesse di smettere le porte del Milan sono aperte per lui con un incarico da dirigente, lui si è dimostrato entusiasta e i tifosi del Milan probabilmente lo sono più di lui sentendo queste parole.
Un uomo della sua purezza e del suo spessore non può che fare bene al Milan, soprattutto in questa nuova società che giustamente si sta ancora strutturando.
Vedremo come proseguirà questa vicenda, sapendo bene che tutti i tifosi rossoneri sperano che si concluderà con il lieto fine.
Nel frattempo è meglio non distrarsi per Montella e i suoi uomini, domenica arriva il Toro dell’ex allenatore rossonero Mihajlovic e serve la giusta concentrazione per vincere e provare a scalare qualche posizione in classifica.
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Andrea Mutti

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