Caserma Montello: i residenti “Fuori gli immigrati, si rispettino i patti”

Milano

Più di 200 i richiedenti asilo ospitati e alla scadenza di dicembre si rischia una proroga

Milano 25 Novembre – Manca poco più di un mese. Poi, i 230 richiedenti asilo ancora ospitati nell’ex caserma Montello di via Caracciolo dovranno essere smistati negli altri centri d’accoglienza sparsi per l’hinterland cittadino. Erano 372 fino a un mese fa, e sulla carta non dovrebbe rimanerne più nemmeno uno alla data ultima del 31 dicembre. Perché stando ai patti, nel 2018 dovranno partire i lavori per trasformare la struttura della Montello nella nuova sede della Polizia di Stato e in quella che è stata a più riprese definita come la «Cittadella della sicurezza». Il condizionale è d’obbligo, visto che più di 200 profughi (o presunti tali, visto che non c’è nemmeno un siriano), non si ricollocano con la bacchetta magica. E i tempi stringono…

In ogni caso, per il quartiere la luce in fondo al tunnel è vicina. «Non vediamo l’ora che quest’esperienza arrivi al capolinea», dice Achille Canevari, presidente del comitato “Giù le mani dalla Montello”. «Non sarà il 31 dicembre in punto, magari il mese dopo. Ma la giunta non può non mantenere la promessa. Altrimenti ci faremo sentire, noi e gli altri dieci comitati cittadini con cui ci siamo riuniti l’altra sera proprio per affrontare il tema Montello», promette Canevari.

Al netto delle belle parole e delle feste organizzate da centri sociali, associazioni varie e militanti dell’estrema sinistra, la convivenza ira i residenti della zona e gli africani accolti nell’ex caserma di via Caracciolo non è stata certo rose e fiori. Tutt’altro.

Dalle parti dei giardinetti di via Tolentino o di piazza Firenze l’integrazione sbandierata dai paladini dell’accoglienza non si è mai vista. Né tantomeno quei percorsi intrapresi dai migranti che gli oppositori dello smantellamento del centro d’accoglienza vanno dicendo. Semmai i residenti vedono ogni giorno giovani in forze che bivaccano con lo smartphone tra le mani, o che si giocano il pocket money nel punto scommesse Snai di via Caracciolo su gare virtuali di calcio e corse di cavalli.

«L’obiettivo», puntualizza Laura Aguzzi, consigliere leghista del Municipio 8, «è quello di vedere la caserma vuota dopo l’epifania, ma c’è qualche dubbio. Per esempio non si sa nulla su come procederanno i ricollocamenti degli ospiti. Verranno smistati a piccoli gruppi? In quali strutture verranno trasferiti?», chiede l’esponente del Carroccio. «Quello che è certo è che i residenti della zona non vedono l’ora che quest’esperienza di accoglienza sia finita».

Intanto ieri, nel tardo pomeriggio, alcune volanti della polizia e della Digos sono dovute intervenire in viale Jenner, davanti al Centro culturale islamico. La loro presenza è stata richiesta dai residenti della zona, allarmati per gli accesi diverbi fra i numerosi fedeli presenti all’interno e all’esterno dell’istituto.

Massimo Sanvito (Libero)

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