Milano 26 Novembre – Cortocircuito a Palazzo Marino Un’auto dei vigili su tre inquina Su 685 veicoli, 270 non sono in regola con le norme antismog del Comune. Comazzi (FI): «Sanno solo multare i cittadini» La sinistra che ha fatto diventare Milano la capitale italiana delle multe predica bene ma razzola male, pretende dai cittadini senza dare il buon esempio. I nostri vigili hanno competenze straordinarie ma la giunta Sala non sa valorizzarli Dopo la notizia – riportata in anteprima da Libero, l’11 novembre scorso – che la giunta milanese guidata da Beppe Sala, ambientalista solo a parole, annovera nel suo parco mezzi 40 vetture inquinanti su 88 (una su due circa) sono arrivati i dati sui veicoli utilizzati dalla polizia locale. Si tratta di una nuova interrogazione del capogruppo di Forza Italia Gianluca Comazzi, che da tempo si interessa dello stato di anzianità e della categoria della automobili utilizzate dagli amministratori e dai ghisa. Anche in questo caso le cifre non sono confortanti: su un totale di 685 veicoli (dal conte o sono stati esclusi velocipedi e natanti, 3 auto che “non sono in uso” e 2 auto mix benzina – gpl) 270 appartengono a categorie “inquinanti” come gli euro4 senza fap e classi inferiori. Più di un terzo del totale, insomma. Come i 135 motocicli bianco/verdi Bmw, euro3 alimentanti a benzina; stesso discorso per i Guzzi, anch’essi euro3 a benzina, così come i 24 Piaggio citati nella tabella in possesso del forzista. 11 discorso non cambia per i 6 trasporter Ww dell’Ufficio Mobile, alimentati a gasolio e buoni per il cimitero degli elefanti, essendo stati immatricolati nel 2003. A onor del vero, la metà di questi sarebbero “da dismettere”. Scorrendo l’elenco si incappa in 18 Fiat dei ghisa, adibite al trasporto persone, euro 3 in scadenza, sperando che la “rottamazione” avvenga in tempi brevi – difficile -; tra gli euro2 figurano 7 Fiat scudo, autocarri per “trasporto cose”, alimentati a gasolio e anch’essi in scadenza, come le 7 Fiat ducato 9P per il trasporto persone, euro3 a gasolio. Inquinanti anche una miriade di “civette”, assegnate per confisca e per la maggior parte euro4 senza far o euro3, alimentate a benzina o gasolio. Tra queste figurano alcuni pezzi da museo dell’antiquariato, con oltre 15 anni di anzianità. Proprio ieri, in piazza della Scala pubblicizzavano il nuovo finanziamento del “bando caldaie”, mettendo a disposizione 600mila euro (che si aggiungono al milione già stanziato, per un totale di 1,6 milioni di euro per il biennio ’18-’19) da destinare a «interventi di efficientemente energetico su edifici di proprietà privata». L’87% degli interventi finanziati riguarda la sostituzione delle caldaie, «metà delle quali sono passate dall’alimentazione a gasolio a quella a metano e, in un caso, dal gasolio alla pompa di calore; il 6% la realizzazione di interventi per isolamenti termici; i14% nuovi impianti a pompa di calore e i13% impianti fotovoltaici». Bene, bravi. Sostituire le caldaie inquinanti è sacrosanto. Peccato che tra Palazzo Marino e piazza Beccaria gli interventi a tutela dell’ambiente e contro l’inquinamento non siano prioritari, e a dirlo sono i dati che abbiamo appena illustrato sui veicoli. Lo scorso 13 ottobre l’assessore alla Mobilità Marco Granelli affermava che «stiamo adottando misure che terranno fuori dalla città le auto diesel maggiormente responsabili dell’inquinamento; saremo la prima città che chiude il centro agli euro4 diesel senza Fap». Forse, tale rigore vale solo nei confronti dei privati, già tartassati da multe, balzelli, eliminazione di parche e dai varchi di Area C. Pensare che l’ambientalista dem Carlo Monguzzi auspicava addirittura l’eliminazione dei diesel dalla pianura padana: progetto ambizioso, si potrebbe partire da Comune e Comando della polizia locale, per cominciare. Furioso il capogruppo di Forza Italia Gianluca Comazzi: «La sinistra che ha fatto diventare Milano la capitale italiana delle multe predica bene ma razzola male, pretende dai cittadini senza dare il buon esempio: i mezzi che usa il Comune sono in buona parte inquinanti, compresi quelli della polizia locale che sanziona i milanesi. I mille mezzi a disposizione dei vigili poi non devono restare parcheggiati o occuparsi solo delle multe ma devono essere operativi, girare le periferie e presidiare il territorio.”
Andrea Cappelli (Libero Quotidiano)
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