Writer bloccano la metro per mezz’ora. E’ libertà di espressione anche questa?

Milano

Sul posto è intervenuta la polizia allertata dal personale Atm che ha bloccato la circolazione dei treni per circa mezz’ora, dopo che i tre avevano forzato la porta di un treno fermo.

I tre ragazzi tedeschi avevano bottigliette spray, telecamere, mascherine negli zaini ma sono stati bloccati prima che agissero.

Così riporta Repubblica. In uno dei suoi primi spettacoli Natalino Balasso, noto comico di Rovigo, diceva che era finito in galera per un reato di opinione. Lui era dell’opinione che emettere assegni a vuoto si potesse. La sua banca no. Ecco, la situazione è più o meno la stessa. Secondo Pao e compagni intrufolarsi la notte nei tunnel della metropolitana con spray, bombolette e maschere è un atto di libera espressione. Secondo il modesto parere di scrivere è un reato e dei più pericolosi. Perché, vedete, DOPO che sono stati presi, perquisiti, identificati e dopo il sequestro del materiale in loro possesso, possiamo dire che sono dei writer. Seguitemi. DOPO. Perché, raccontata così, qualcuno di voi potrebbe anche giustificarli. Adesso sentite la verosimile versione PRIMA del fermo.

E’ notte. Da una delle telecamere, dritto fino al monitor di sorveglianza, si vede muoversi qualcuno nelle ultime luci della galleria, fino al buio del condotto. Si muove furtivo con tre complici. Ha un sacco con diverso materiale. È circospetto e guardingo, ha quasi paura di farlo sbattere. Non lo si vede in faccia. Sparisce nella notte, seguito dai complici. Qui si aprono alcune possibilità. Una delle quali, nel caso non ci abbiate pensato da soli, è che siano tre terroristi con degli ordigni da nascondere sui treni, pronti per fare una strage la mattina dopo. Ecco, per questo si DEVE bloccare la metro. Almeno finché non si accerta la natura dei tre poveri pirla. E bloccare la metro è un disagio ed un danno. Che si spera questa gente paghi. Magari riflettendo su quanto siano dementi nella calma riservata e priva di distrazioni di una cella.

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