Milano città meno sicura d’Italia. Che fare?

Fabrizio c'è Milano
Milano 28 Novembre – Al terribile efferato omicidio nel Parco di Villa Litta fa riscontro la classifica del Sole 24 Ore che  pone Milano all’ultimo posto in Italia per sicurezza.
Perché una città civile, laboriosa e solidale si è aggiudicata questo tristissimo primato? A farci vincere la classifica delle città meno sicure è stato soprattutto il numero delle denunce dei furti che con altri cosiddetti reati “predatori ”  (rapine, scippi, truffe agli anziani ) cresce vertiginosamente a Milano.
Anche l’assurdo omicidio della signora Marilena Negri che portava a spasso il cane nei giardini di Affori è, con tutta probabilità, l’esito di una rapina o di una aggressione finita male.
Come uscirne?
Primo bisogna capire che il problema esiste, non è una invenzione della propaganda e non dimenticarsene appena finite le cerimonie funebri.
Secondo. Il presidio delle forze dell’ordine e le telecamere sono importanti. Purtroppo sono molti i casi in cui le telecamere comunali non funzionano: oltre a Villa Litta, ricordiamo il Bosco della Droga a Rogoredo, il piromane di Piazza Duomo, il Parco delle Cave e tanti caseggiati popolari.
Terzo e più importante tassello politico: va soprattutto svuotato lo stagno in cui nuotano troppi balordi. La gente che vive di spaccio, di espedienti, di furti vive e ha bisogno di zone di impunità.
Se non si controllano e si chiudono i tanti spazi dove abusivamente vivono sbandati, pusher, disperati e delinquenti incalliti, la caccia ai ladri diventerà sempre più difficile. E il numero di chi è disposto ad ammazzare per farsi consegnare un telefonino o un portafoglio è destinato a crescere.
Non è una missione impossibile ma ci vuole una vera volontà politica per sgomberare e bonificare le tante enclave della illegalità milanese.

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