Piano conversione Area Expo: il nuovo quartiere finito solo tra 15 anni

Milano

I cantieri del post-Expo sull’area Rho-Pero chiuderanno nel 2032

Milano 30 Novembre – Per vedere l’ambizioso progetto legato alla riqualificazione dell’Area Expo arrivare a piena maturazione occorreranno 10-15 anni. A fornire questo orizzonte temporale è stato Andrea Ruckstuhl, amministratore delegato di Lendlease Italia (gruppo leader nel settore delle infrastrutture e del real estate che ha vinto la gara perla realizzazione del masterplan e dello sviluppo dell’area, che il consorzio avrà in concessione per 99 anni), parlando alla folla riunita ieri mattina in Cascina Triulza, per la presentazione del masterplan per l’ex sito di Expo.

Secondo Ruckstuhl l’operazione «creerà valore nel lungo periodo. Noi portiamo il capitale e l’esperienza, ma tutti i servizi e la progettazione li acquisteremo sul territorio, con la logica del chilometro zero». Come già noto, nell’area che ha ospitato l’Esposizione Universale nel 2015 verrà realizzato un parco della scienza, del sapere e dell’innovazione. Da una parte le facoltà scientifiche dell’università Statale, l’ospedale Galeazzi e lo Human Technopole (che secondo il ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina sarà «meglio di Ema»), dall’altra le funzioni private, con il primo quartiere al mondo progettato per veicoli a guida autonoma.

Tra i punti cardine del piano è prevista la realizzazione di un «parco lineare» di 1,5 chilometri lungo il Decumano, per una superficie di 105mila metri quadri, che collegherà tutti gli edifici del nuovo quartiere. «Abbiamo ragionato di decumano come base della nuova città, portando il verde dove prima c’era l’asfalto» ha specificato Carlo Ratti, architetto titolare dello studio che ha realizzato il masterplan. «Sarà uno tra i maggiori parchi lineari d’Europa».

Al piano terra si troveranno invece gli edifici: negozi e abitazioni private intervallate da orti, giardini e laboratori. L’intero distretto è stato pensato per veicoli senza guidatore, al fine di aumentare l’efficienza del sistema mobilità, che oggi «è di circa il 2% perché l’auto si usa solo per un tempo limitato e poi rimane parcheggiata occupando il suolo pubblico» ha sottolineato Ratti. Il grande parco tematico che si intende realizzare (460mila metri quadri) sarà dedicato a Cibo e Salute (60mila metri quadri), Sport (70mila mq), Orto Botanico (23mila mq) e un parco di «connessione» (37mila mq) che collegherà Cascina Triulza con il parco dello Sport e Lake Arena.

Quanto a Human Technopole, a partire da gennaio 2018 i primi ricercatori e il personale amministrativo occuperanno Palazzo Italia e altri due edifici già esistenti. «Gli uffici amministrativi – ha chiarito Cristina Messa, rettore della Bicocca – al momento sono a palazzo Pirelli e a gennaio arriveranno qui». Prevista la costruzione di altre due strutture, per un totale di 35mila mq. Sempre a inizio anno arriveranno i primi impiegati di LendLease, mentre il direttore scientifico verrà selezionato il prossimo febbraio, a fronte di 44 candidature. I primi laboratori sono previsti a metà del prossimo anno. Tutti gli spazi, compresi i due fabbricati da costruire saranno ultimati entro la fine del 2021.

Per quanto riguarda il parco della scienza, Giuseppe Bonomi conta di concludere tutti i procedimenti amministrativi nel 2018, affinché i primi cantieri vedano la luce nel 2019. Da quel momento in poi «è evidente che la trasformazione a regime del sito occuperà un arco temporale significativo di qualche anno». Ad oggi sono arrivate più di cinquanta manifestazioni di interesse, e oltre la metà di esse provengono da imprese che operano su mercati globali, nei settori del pharma e delle scienze della vita.

Fiducioso Carlo Bonomi, presidente di Assolombarda, per il quale Human Technopole «può contare su una filiera life science capace di catalizzare il 13% della spesa italiana in ricerca e sviluppo e di generare un valore aggiunto pari all’11% del Pil lombardo”.

Soddisfatto anche il governatore lombardo Roberto Maroni, per il quale il sito di Rho-Pero potrà essere «un modello di innovazione da mostrare al mondo, un investimento decisivo per il futuro che io condivido in pieno».

Andrea E. Cappelli (Libero)

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