Piazza Castello: progetto di trasformazione impantanato da dieci mesi mesi

Milano

Confronto con la sovrintendenza, rebus sui finanziamenti. Forza Italia: mancano le risorse 

Milano 2 Dicembre –  A che punto è l’iter per il progetto di riqualificazione di piazza Castello? Lo scorso febbraio, tra dieci progetti in gara, a trionfare fu quello firmato dal gruppo guidato dall’architetto Emanuele Genuizzi.

Ai tempi l’assessore all’Urbanistica Pierfrancesco Maran spiegò che ci sarebbe voluto un anno per completare la progettazione definitiva e esecutiva, e almeno un paio d’anni prima di poter avviare i cantieri, per arrivare a completare la trasformazione della piazza entro fine mandato, nel 2021 (mentre per Foro Buonaparte si attenderà la fine dei cantieri della M4).

Ora, a distanza di quasi un anno, a che punto siamo con le tempistiche e gli eventuali fondi da stanziare? Raggiunto telefonicamente per un ragguaglio, l’architetto Genuizzi si dichiara «moderatamente ottimista», rivelando che «è in corso un iter lungo e complicato per l’ottenimento delle autorizzazioni e per assolvere tutti gli adempimenti burocratici che un progetto di questo tipo necessariamente richiede. Io mi auguro che le cose possano procedere nei tempi prestabiliti», senza ritardi sulla tabella di marcia.

Dallo staff dell’assessore Maran fanno sapere che in questo periodo «stiamo lavorando con la sovrintendenza per recepire loro eventuali indicazioni, per poi procedere con l’affidamento del progetto definitivo e esecutivo». Ora, finché non si arriva alla fase esecutiva, non è possibile stanziare fondi. Il piano del team di Genuizzi prevede di creare un ampio parterre di calcestre bianco, sul modello degli eleganti boulevard francesi, con una pedonalizzazione quasi totale dell’area prospiciente il Castello Sforzesco e in via Beltrami e una riduzione della carreggiata su cui transitano le auto. I binari del tram saranno conservati, con lo spostamento del solo capolinea. Saranno inoltre piantumati 134 nuovi alberi a chioma folta, con una galleria verde che collegherà la piazza al parco Sempione. Ai tempi, la commissione di valutazione promosse il progetto perché «risolve la ricucitura tra le due aree monumentali di via Dante e piazza Castello in modo equilibrato e efficace, utilizzando elementi già presenti in loco che portano a un risultato coerente e ordinato». Unica pecca il fatto che quest’ultimo «necessiti di alcuni approfondimenti sulle scelte di infrastrutture per la mobilità, sul verde e i materiali».

Sulla questione dei finanziamenti, il centrodestra ha manifestato da subito perplessità: «costa 12 milioni, dove li trova il Comune?» ebbe a dire il consigliere di Municipio 1 Filippo Jarach, senza contare che «stanno facendo tagli sul welfare e alzando le tariffe dei servizi scolastici e per i centri estivi».

Critico Fabrizio De Pasquale (Fi): «Tanti concorsi ma zero risorse per piazza Castello. Questo la dice lunga sull’incapacità di programmare del Comune. Infatti alla scelta sbagliata di chiudere la piazza al traffico hanno fatto seguito le salamelle, i capolinea sballati in via Ricasoli, i chioschi autorizzati in un contesto monumentale».

AEC (Libero)

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