Scatta la linea dura. Sospese 97 licenze dall’inizio del 2017
Milano 2 Dicembre – Il questore Marcello Cardona lo aveva detto più volte, subito dopo il suo insediamento ai primi di marzo. E dalla scorsa primavera il cambio di passo è evidente. Lo dicono i numeri di via Fatebenefratelli. Sono 97 i bar e locali che negli undici mesi del 2o17 si sono visti sospendere la licenza su ordine del questore. Quasi uno ogni tre giorni. A gennaio e febbraio erano stati 5. Provvedimenti che hanno colpito non solo Milano ma anche l’hinterland e la Brianza. Un totale di 1.207 giorni di chiusura ordinati in base all’articolo 100 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza (Tulps).
Una misura che colpisce quei locali pubblici dove si sono verificati reati gravi o risse, dove si spaccia o, ancora, che sono considerati una enclave di pregiudicati. Una norma controversa, contestata dai titolari dei locali che si vedono sospendere la licenza e che da sempre lamentano di non avere possibilità di controllo sulla clientela e sui singoli avventori. Basti pensare, come nel caso del «Lucky bar» di via Bartolomeo Cabella a Baggio — uno degli 8 locali chiusi nell’ultimo mese —, che per arrivare al provvedimento di chiusura (7 gg) è stata decisiva la presenza di pregiudicati riscontrata durante una serie di controlli (9 da marzo a ottobre) da parte della polizia. Tanto è bastato per considerare il bar un «ritrovo abituale di pregiudicati». A novembre la Questura ha chiuso anche alcuni locali nell’hinterland: il «Bar Astore» di Cinisello Balsamo (15 giorni), «La Cicala» di Villa Cortese (15), il «Bar Califfo» di Giussano (15), lo «Siming Bar-Sony bar» a Burago di Molgora (15). A Milano, oltre al bar di via Cabella, è toccato al «Junes café» di via Ravenna 18, al Corvetto. Il locale era già stato chiuso a luglio, ma durante un controllo gli agenti avevano trovato il bar aperto nonostante il divieto. In quella occasione i poliziotti, che avevano tentato di fermare due nordafricani, erano stati circondati da una sessantina di persone uscite dal locale e che in questo modo avevano impedito l’intervento. A causa della «recidiva» il locale è stato adesso chiuso per 3o giorni. La polizia ha chiuso per 15 giorni anche il bar «L’aria di Alessandria» di via Fratelli Traversi a Quarto Oggiaro. Decisivi anche in questo caso 4 controlli — da agosto a ottobre — durante i qual sono stati trovati molti pregiudicati. Diverso legati a vicende di droga. Ma decisivi per fare scattare i controlli sono stati gli esposti degli abitanti del quartiere che si lamentavano per il degrado, per gli schiamazzi e per situazioni di spaccio.
Cesare Giuzzi (Corriere)
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