Milano 7 Dicembre – LE CENTRALINE fisse per monitorare il Pm10 non bastano e, non essendoci obblighi di legge, in tutta Milano si contano sulle dita di una mano quelle che misurano le particelle più piccole e più pericolose. In tutto questo, Area C non ha ridotto i danni da smog. «Tutte misure che andavano bene 10 anni fa, per iniziare a misurare, quando ancora c’erano poche conoscenze su quelli che erano gli effetti sulla salute. Possono esserci “componenti chimici” presenti in bassissime concentrazioni e più dannosi. Adesso servirebbe più coraggio». Marina Camatini è docente di biologia cellulare alla Bicocca e presidente del centro di ricerca Polaris, specializzato nello studio dell’impatto dell’inquinamento su salute e ambiente. Fulcro delle ricerche Milano: in Bicocca si parte dalla misurazione dell’esposizione personale per studiare, in vitro, gli effetti delle particelle sulla salute. Una sperimentazione che viene condotta da dieci anni a questa parte. «Dobbiamo sapere cosa respiriamo – sottolinea Camatini -, la qualità dell’aria. Oggi i laboratori hanno dimostrato che il diesel ha un impatto sulla salute pesantissimo perché ha particelle estremamente piccole, al di sotto dei 2.5 che provocano danni a livello respiratorio e non solo. E oggettivo il danno a carico del sistema cardio circolatorio. Un problema per gli anziani ma anche per chi è esposto in modo cronico, per chi ogni giorno alla fermata del tram assume la “dose” quotidiana di smog. Senza contare i danni ai bambini, con gli organi in via di sviluppo e ancora più sensibili». Ci sono studi anche sulle deposizioni a livello encefalico e sui possibili legami fra particolato e patologie neurogenerative, Alzheimer e Parkinson, aumentate in questi anni.
«LA PIANURA Padana, nonostante la dismissione di siti industriali, è messa malissimo, con le montagne a Nord che confinano le emissioni al suolo, è come se avessimo un coperchio – continua la professoressa -. I mezzi pubblici di trasporto non sono stati modificati in misura sufficiente, solo una centralina di riscaldamento delle abitazioni su 4 di quelle valutate a Milano è in regola. Le norme ci sono, ma chi controlla?». Suona il campanello d’allarme Bicocca che ha chiamato all’appello anche i rappresentanti delle regioni per fare il punto su «Aria e salute. Il futuro della ricerca e l’innovazione sostenibile», monitoraggio e misure alternative.
SOTTO LA LENTE anche gli effetti dopo l’introduzione di Area C: se nel 2010 quando era in vigore l’Ecopass per alcune categorie di automezzi dal primo novembre al 31 gennaio la media di Pm10 al metro cubo era di 50 microgrammi, dopo un picco nel 2011 di 75 microgrammi, nel 2015, a tre anni dall’introduzione di Area C, si è tornati a 50 microgrammi al metro cubo, non si è scesi. E se nel 2013 si contarono 83 giorni di superamento dei limiti imposti dalla Comunità Europea, nel 2015 sono stati 103 contando sempre e solo il Pm10. «Milano qualcosa ha fatto — sottolinea Camatini — ma non sono queste le misure che migliorano la qualità dell’aria. Abbiamo misurato le particelle di Pm dal 2011 al 2015, area C è stata introditta nel 2012, e non si sono viste particolari differenze. Anche perché le particelle girano comunque. Sono molte le cose che uno potrebbe fare, certo serve un investimento e non bisogna pensare solo al voto». Anche negli ambienti indoor vi è una continua esposizione alle particelle ultrafini. «Le caldaie a biomasse non impattano meno delle caldaie vecchie — ribadisce l’esperta —. La responsabilità è anche personale e ci sono precauzioni che uno può prendere per ridurre al le emissioni, evitando di imitare i mmnner della circonvallazione».
Simona Ballatore (Il Giorno)
DIECI MOSSE ANTI-VELENI
1 Accendere la cappa quando si cucina
2 Evitare che le piastrelle si surriscaldino
3 Aerare i locali dopo avere cucinato o fumato
4 Dotarsi di piante mangiafumo
5 Ridurre l’uso di candele in casa
6 Controllare l’efficienza dell’impianto di riscaldamento
7 Spegnere il motore ai passaggi a livello
8 Fare sport lontano dal traffico
9 Cambiare pneumatici e freni usurati
10 Usare mascherine in zone molto trafficate
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