Il Comune inaccessibile ai disabili! Quando la solidarietà è solo a parole

Fabrizio c'è Milano
Milano 10 Dicembre – Martedì scorso un cittadino si è presentato a Palazzo Marino per partecipare alla commissione Lavori Pubblici. Era venuto in rappresentanza del comitato degli inquilini delle case comunali di Via Villani Giuffré.
Purtroppo però Gigi, questo il suo nome, non ha potuto raggiungere la Sala Commissioni. Infatti, essendo da anni costretto a vivere su una carrozzina, Gigi aveva bisogno di un ascensore a norma per salire al primo piano. E a Palazzo Marino l’unico ascensore sufficientemente largo per accogliere una carrozzina era rotto da 3 mesi!
Emblematico che nel palazzo del Comune non si rispettino le norme più elementari! Quelle norme che il Comune stesso dovrebbe imporre agli esercizi pubblici nonché ai trasporti e agli uffici pubblici.
È cosi emersa una vergognosa verità, che coloro che affrontano disabilità temporanee o di lunga durata ben conoscono.
Milano è molto indietro nella eliminazione delle barriere architettoniche. Non si è dotata del PEBA, Piano Eliminazione Barriere Architettoniche, non ha previsto un disability manager per le case popolari. Ha ancora in circolazione tram non accessibili. Per avere un posto auto riservato ci vogliono 2 anni. Per non parlare dei disagi del trasporto disabili che l’Assessorato ai Servizi Sociali ha assegnato in maniera arbitraria a una società senza mezzi né esperienza a Milano.
Anche il Sindaco Sala ha nominato un Delegato alle politiche della accessibilità”, l’ottima Lisa Noja, ma questa carica è priva di reali poteri e fondi. E l’Assessore ai Servizi Sociali, come è noto, ha fra le sue priorità l’accoglienza e non l’assistenza ai più fragili.

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