Milan-Bologna 2-1
Milano 11 Dicembre – Il Bologna è una sorta di talismano per Gattuso. Contro i rossoblu Rino ha esordito in serie A, ha segnato il suo primo gol e adesso, grazie ad una doppietta di Jack Bonaventura, ha centrato la prima vittoria alla guida del Milan e i primi tre punti in carriera da allenatore nella massima serie.
Certo, sudata è stata sudata, ma questa partita andava vinta ad ogni costo. Il Milan visto in campo contro il Bologna, si può dire che rispecchi l’anima del suo allenatore, perché è vero che come abbiamo detto i rossoblu portano bene al tecnico calabrese, ma non è alla fortuna che il Diavolo si è affidato, piuttosto alla grinta, al sacrificio e alla convinzione di poter vincere la partita, caratteristiche del Gattuso che tutti ricordano sul campo e che ora Rino prova a trasmettere dalla panchina.
Non c’è stato solo questo, qualcos’altro di buono si è intravisto, ad esempio l’inizio di crescita della condizione fisica e la ricerca delle giocate chieste dal mister, come la verticalizzazione negli ultimi trenta metri e il lavoro intenso sulle fasce laterali.
Tutto questo è merito anche del cambio di modulo, accantonata la difesa a tre, almeno per il momento, si è tornati al 4-3-3 con cui questa squadra compre meglio il campo e corre meglio, gestendo così le energie e schierando più giocatori nei loro ruoli naturali, con buona pace per chi sostiene che Bonucci in una difesa a quattro non renda.
Racconto e analisi tattica.
Milan e Bologna si schierano a specchio col 4-3-3. Gattuso chiede ai suoi un lavoro intenso sulle fasce e i giocatori lo seguono, la catena di destra funziona bene nel primo tempo con Abate sempre pronto ad aiutare la spinta di Suso, a cui Gattuso chiede di venire a ricevere il passaggio dieci metri dietro la sua solita posizione, questa mossa libera spesso lo spagnolo che riesce ad entrare in possesso e ad avere sempre almeno tre soluzioni utili di passaggio.
La catena di sinistra prevede l’apporto di Rodriguez al lavoro di Borini e viceversa, con Bonaventura che da interno di centrocampo prova a farsi trovare libero e il Bologna fatica così a raddoppiare le marcature. Kessie spacca in due la retroguardia rossoblu con continui strappi, tagli e inserimenti.
Il Milan parte forte e comincia da subito a rendersi pericoloso, il Bologna è un po’ sorpreso e non riesce a pressare alto, è spesso costretto a rincorrere i rossoneri per chiudere gli spazi ma il Milan attacca con molti uomini e la retroguardia di Donadoni va in seria difficoltà.
Al minuto 10′ il Milan è in vantaggio, lancio di Abate, sponda di testa di Kalinic e Bonaventura di prima batte a rete per l’1-0 con leggera deviazione che inganna Mirante.
Nei successivi 13′ minuti il Milan può raddoppiare, occasionissima per il Bologna con Destro ma c’è il recupero miracoloso di Montolivo e poi arriva l’ 1-1, Musacchio saltato come un birillo da Destro che scarica per Verdi, sinistro all’incrocio, imparabile.
Fino al riposo il Milan ha quattro palle gol, una con Borini e tre con un tarantolato Kessie ma non riesce a riportarsi in vantaggio.
Nel secondo tempo il Milan continua a premere sull’acceleratore, al quarto d’ora esce Abate per Cutrone, 4-4-2 con Borini che va a fare il terzino destro. Il Diavolo si riversa nella trequarti dei Felsinei, al minuto 25′ dentro André Silva e fuori Kalinic, i rossoneri provano in tutti i modi a vincerla mettendo alle corde il Bologna. Alla mezz’ora viene premiato e arriva il nuovo sorpasso, Borini mette un cross dalla destra e Bonaventura trova la capocciata giusta anticipando Torosidis, fino a quel momento era stato tra i migliori del Bologna con almeno quattro chiusure decisive.
La reazione dei bolognesi è rabbiosa e vanno vicino al gol tre volte in due minuti colpendo anche una traversa su tiro da fuori deviato.
I rossoneri resistono all’assalto, Suso e Cutrone hanno le occasioni per chiuderla ma non ci riescono, finisce il recupero e il Milan porta a casa la vittoria, sudata e meritata.
Condizione fisica, pochi concetti ma chiari.
Gattuso ha da subito detto che questa squadra ha bisogno di lavorare per ritrovare la miglior condizione, aggiungendo che avrebbe portato avanti pochi concetti ma chiari, per non creare confusione.
Si è visto nel match contro il Bologna, alcuni giocatori sono sembrati più sciolti e con gamba importante per poter arrivare primi sul pallone e reggere tutta la partita, altri devono ancora crescere. Tra i più rinvigoriti salta subito all’occhio Kessie, autore di una grande prova di forza oltre che di intelligenza, l’ivoriano è sembrato quasi quello di inizio stagione che ara la terra quando corre, con gli avversari che quasi gli rimbalzano addosso. Montolivo sicuramente tra i più in forma.
Kalinic, nonostante la sponda vincente di testa è sembrato ancora un po’ annebbiato, uguale André Silva e anche Musacchio. Come ha detto Rino ci vorrà ancora un mesetto.
I pochi concetti di gioco sono semplici, coperture preventive, di cui l’allenatore si è lamentato nel fine partita perché fatte male, verticalizzazioni negli ultimi trenta metri, intesa tra chi compone le catene laterali e soprattutto voglia di aiutare il compagno sempre.
Dopo i due schiaffi di Benevento e di Fiume, il Milan ha trovato i tre punti contro il Bologna anche grazie a questi concetti che Gattuso sta inculcando nella testa dei giocatori. Parlare di ripresa Milan è folle, serve dare continuità ai risultati per poter dire che i rossoneri siano in ripresa, la vittoria però aiuta a lavorare meglio e a credere di più in quello che si fa. Se la cura del nuovo mister funziona lo si vedrà nelle prossime settimane. Nel frattempo essere tornati alla difesa a quattro è la cosa migliore che Gattuso potesse fare.

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