Palazzo Chigi taglia i fondi a sanità e assistenza ai disabili.
Milano 13 Dicembre – Sotto l’albero quest’anno i lombardi troveranno una brutta sorpresa: un bel conticino salato, firmato governo Gentiloni. Con la finanziaria in fase di approvazione, infatti, ogni lombardo subirà tagli ai servizi per un totale di 180 euro a testa. A dirlo è stato ieri l’assessore regionale Bilancio Massimo Garavaglia. Intervistato da Giorgia Colombo a Orario Continuato su TeleLombardia, il leghista non ha usato mezze parole: «Una famiglia di quattro persone – ha spiegato – sarà costretta a rinunciare a 720 euro».
E le brune notizie continuano, perché quei 180 euro, in sostanza, corrispondono quasi interamente a tagli sui servizi. Quali? Essenzialmente sanità e disabili. «Il governo ha tagliato il fondo per l’edilizia sanitaria da 800 milioni a 50)», spiega Garavaglia. Il peggio, però, è toccato ai disabili: «Nella legge di bilancio nazionale c’è una brutta notizia che li riguarda: dei 75 milioni di euro per assistenza e trasporto assegnati per tutta Italia lo scorso anno, ora non è rimasto nulla», nel senso letterale del termine, «Sul fondo per il 2018 il governo ha messo zero euro. Nel 2017, invece, ne ha messi appena 13,4 e così come Regione siamo stati costretti a usarne 40 dal nostro bilancio per poter garantire il servizio».
L’intervista è stata l’occasione anche per fare il punto sul bilancio lombardo che andrà in aula la prossima settimana e su alcune politiche regionali. «Il bilancio preventivo 2018 di Regione Lombardia sarà positivo, nonostante tutto», ha annunciato Garavaglia. «Il Paese avrebbe bisogno di investimenti, investimenti e ancora investimenti. Siamo convinti che i posti di lavoro vengano creati da un lato dalle imprese e dall’altro per la parte pubblica degli investimenti». Per ottemperare a questi dettami in Regione Lombardia «facciamo tre cose: primo, paghiamo in anticipo i fornitori e a differenza di altre realtà che pagano anche con un anno di ritardo, noi lo facciamo con undici giorni d’anticipo sulle scadenze; secondo, la spesa per gli investimenti: a livello nazionale sono stati tagliati, noi li raddoppiamo». Qualche esempio? Eccoli: «Oltre 250 milioni investiti in Sanità e l’avviamento di un fondo a sostegno degli investimenti di oltre 200 milioni di euro per gli enti locali, in particolare per i Comuni piccoli che devono affrontare situazioni urgenti, come il rifacimento di una scuola. Terzo, le politiche del lavoro: grazie alle nostre – spiega ancora Garavaglia – solo con Garanzia Giovani 93mila lombardi hanno trovato un’occupazione».
L’assessore ha spiegato dove e come Regione Lombardia pesca le risorse nonostante le continue sforbiciate del governo centrale. «Le troviamo con la razionalizzazione della spesa. Ad esempio oggi siamo a una diminuzione del 13% del costo dei dipendenti rispetto al 2009, a fronte del fatto che per lo Stato, invece, tutto è rimasto uguale». E ancora: «Per l’acquisto di beni e servizi Regione Lombardia scende del 25% rispetto al 2009; a livello centrale, al contrario, la spesa è cresciuta del 5%. Per questo, ovviamente, allo Stato mancano risorse». Garavaglia, in conclusione ha ribadito la volontà della Regione di «dimezzare il superticket. Questa volta siamo convinti che il governo non impugnerà il prewedimento».
Fabio Rubini (Libero)
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