L’animale colpito dall’Aids felino in provincia di Mazara. Il paesino si tassa per curare un gatto.

Zampe di velluto

Gli animali si amano, in salute e soprattutto in malattia. Ecco perché noi siamo dalla parte del Comune di Campobello di Mazara che ha salvato e curato un gattino randagio affetto da Aids a spese   del Municipio. E contro ovviamente il gruppetto politico “lo amo Campobello” che protesta per i 2.120 euro serviti a guarire ìl micio. .La storia, venuta a galla in questi giorni, risale a un anno fa. Era il 30 dicembre del 2016, quando il micetto, chiamato Ninù dai volontari, è stato trovato, malconcio e infreddolito, sul ciglio di una stradina di campagna nel trapanese da un automobilista del posto, dall’animo nobile, che, invece di voltare la faccia dall’altra parte, si è preoccupato di portarlo immediatamente dal veterinario e avvisare i vigili. Le sue condizioni erano disperate, sono stati necessari visite ed esami specifici, come riporta il Giornale di Sicilia, prima di scoprire la sua brutta malattia. Quel gattino color miele sieropositivo ha intenerito tutti: saranno stati i suoi occhietti sofferenti in contrasto con la grande dignità che contraddistingue i felini, sarà stato l’incontro fortunato con persone sensibili… «Noi ci occupiamo di tutti gli animali randagi e ci preoccupiamo del loro benessere», racconta a Libero il comandante della Polizia Municipale, Giuliano Panierino, che preferisce mostrarsi ligio al dovere, più che uomo dal cuore tenero. «Mi sono occupato personalmente del gattino sieropositivo, quando l’ho visto era davvero in brutte condizioni, sono contento di aver speso per lui tutto il denaro necessario a guarirlo», spiega il Comandante, è stato per diversi giorni in prognosi riservata, ci sono voluti due mesi di ricovero nella clinica San Vito di Mazara del Vallo e particolari cure farmacologiche per rimetterlo in piedi».

Come risponde alle critiche e a chi su Twitter scrive che i cittadini pagano le tasse e “prima degli animali bisogna pensare alle famiglie che vivono in una condizione di povertà o a tutti coloro che non riusciranno a passare un felice Natale, a causa dei problemi economici? «Che ogni anno ricevo dal Comune 15 mila euro per occuparmi degli animali randagi e non credo di aver fatto nulla di sbagliato, anzi ho fatto solo il mio dovere. E questo non è l’unico intervento che pesa sul bilancio del 2016,abbiamo dovuto pagare il veterinario comportamentalista, interpellato per un cane che si mordeva sempre la coda, e un altro medico che ha curato una micia con problemi all’utero». .. Ma torniamo a Ninù: nonostante le brutte polemiche, da parte di persone che gli animali non li amano (dei quali io dubito sempre), questa storia ha un lieto fine. Ninù, infatti, una volta ristabilito, è riuscito a trovare un caro amico, Vincenzo Bono, segretario dell’associazione animalista Laica che lo ha adottato. -Non se l’è sentito di  lasciarlo nel gattile.  Anche perché «il gatto entrato in contatto con il virus Fiv (l’equivalente dell’Hiv degli esseri umani) non guarisce mai del tutto e ovviamente non può vivere a stretto contatto con altri miei, il contagio avviene attraverso graffi, morsi e rapporti sessuali”, dice a Libero il dottore veterinario Diego Manca. «La sieropositività è subdola e rende fragili, Ninù può condurre una vita normale ma ha bisogno di mille attenzioni e costanti cure a base di Interferone, lo stesso farmaco usato dall’uomo sieropositivo», Va ricordato che «la trasmissione del virus è impossibile dal gatto all’essere umano e viceversa», Intanto su Facebook oltre alle polemiche, qualcuno commenta: «Meglio se i soldi pubblici vengono usati per curare il gattino malato che per tutte le altre schifose ruberie di cui si legge spesso …»: «Per una volta che la regione Sicilia spende i soldi pubblici per una buona causa anziché sperperarli…»,

di DANIELA MASTROMATTEI (Libero)

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