Milano 19 Dicembre – E’ scomparso Francesco Leonetti, figura importante nel panorama culturale dei nostri tempi, intellettuale eclettico che ha avuto per compagni di strada Pasolini, Vittorini, Calvino. Milano lo ricorda per il contributo che ha saputo dare al pensiero creativo del Novecento come scrittore, poeta e critico, costruendo insieme ad altri il tessuto di idee, coscienza e pensiero odierno.
Poeta, narratore, militante politico, direttore di riviste (“ Che fare” , “Il campo) e perfino attore di cinema con Pier Paolo Pasolini, Leonetti è stato un interlocutore nel dibattito letterario, sociale e politico degli ultimi sessant’anni. Nella sua autobiografia, “ La voce del corpo”, narrò un episodio drammatico, che lo costrinse a un precipitoso ricovero in ospedale per infarto e successiva operazione by pass. Ma la condizione di malato non lo indusse a rinunziare alla figura retorica che prediligeva, l’invettiva, né all’impegno polemico. Lui stesso amava definirsi “ cattivo, intransigente, inesausto”. E ancora: “formalista, astrattista, strutturalista”. Possiamo ricordare i tre libri d’invenzione letteraria che ne riassumono il temperamento: “Fumo fuoco e dispetto ”, “Conoscenza per errore” e “Irati e sereni”. Quest’ultimo che i critici affiancarono a “Vogliamo tutto” di Nanni Balestrini, sviluppa il tema della contestazione operaia nel periodo tra la fine anni 60 e l’inizio anni 70. Ma si fece notare per l’operazione strutturale e stilistica affiorante nelle sue pagine; per quella sorta di mix tra diario, racconto e documento che lo rendeva un testo inconsueto, ispido.
Quando si rese conto delle mutazioni radicali, antropologiche e di costume in atto nella società italiana, ripensò il proprio passato. In una poesia cantò “I fiori intatti” conservati nelle cornici delle sue stanze.; in un’altra, “i secchi traslati” splendenti sul suo tavolo. Alle tematiche politiche degli anni Sessanta si richiamano i suoi due romanzi, “Conoscenza per errore” e “L’incompleto”: il primo è l’autobiografia di una generazione che, alla fine degli anni Quaranta, vive con rabbia le passioni tra adolescenza e maturità in un paese che si avvia a una restaurazione; il secondo è incentrato sul protagonista, un intellettuale marxista che affronta i problemi privati e pubblici propri dei suoi anni.

Laurea Magistrale in Lettere Moderne. Master in Relazioni Pubbliche.
Diploma ISMEO (lingua e cultura araba). Giornalista. Responsabile rapporti Media relations e con Enti ed Istituzioni presso Vox Idee (agenzia comunicazione integrata) Milano.